“Non possiamo che accogliere positivamente le intenzioni del Ministro Schillaci, che ha promesso l’addio al tetto di spesa per medici e infermieri.
Risolvere totalmente, dall’oggi al domani, le incertezze e i disagi del nostro ‘traballante’ sistema sanitario, ma soprattutto rispondere finalmente, in modo puntuale ed efficace, al reale fabbisogno di professionisti della salute, da parte di una collettività oltre tutto in costante evoluzione, affidandosi esclusivamente a un sistema matematico-informatico quale un algoritmo, rappresenta sicuramente un progetto ambizioso.
Dunque, commenta Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, “Un traguardo del genere, certamente, in relazione al quale non abbiamo dubbi sull’impegno e le competenze messe in campo da Agenas, rappresenterebbe l’abbattimento di una gabbia nella quale i professionisti della sanità sono rimasti rinchiusi per troppo tempo, impedendo di fatto la crescita esponenziale di un sistema sanitario come il nostro che, invece, tra limitazioni e austerity, è addirittura palesemente regredito”.
Senza contare poi, aggiunge il rappresentate sindacale del personale sanitario, “Abolire il tetto di spesa sul costo del personale che risale al 2004 e che è stata la vera causa, insieme al taglio di 40.000 posti letto, dell’evidente declino del nostro SSN pubblico, e farlo attraverso la reale definizione della giusta dotazione di medici e infermieri, all’interno delle realtà ospedaliere ma anche in quegli ambulatori che rappresentano una delle basi dell’indispensabile rinascita della sanità di prossimità, come indicato proprio dalla missione 6 del Pnrr, richiede a nostro avviso un lavoro accurato che un freddo e asettico algoritmo da solo potrebbe non riuscire a portare a compimento”.
Inoltre, aggiunge De Palma, “A tutti questi fattori vanno aggiunte le peculiarità che potrebbero differenziare le esigenze di una determinata regione dall’altra, ma soprattutto non si possono non considerare le enormi diversità nel calcolo del fabbisogno di infermieri e professionisti dell’assistenza, rispetto a quelle dei medici, a partire dalla legittima considerazione che siamo di fronte a professionalità diverse”.
“Bene quindi al supporto della ricerca e della sperimentazione – conclude De Palma – ad una sanità del futuro che guarda alla tecnologia e al mondo del digitale. Aspettiamo, quindi, di valutare compiutamente questo nuovo strumento, ansiosi di celebrarne la reale efficacia”.
Max