“C’e’ un’apertura da parte delle istituzioni per trovare la soluzione che ci permetterebbe di evitare definitivamente la chiusura del nostro centro, perche’ non potremmo mai pagare i 750 mila euro l’anno dell’intero canone d’affitto”, avverte Casale che prosegue: “Nel 2009 il Comune di ROMA aveva dato la possibilita’ alle associazioni no profit e senza fini di lucro di avere gli affitti abbattuti dal 20 all’80%. Una possibilita’ nata da una decisone del Consiglio regionale. Potrebbe essere una strada da seguire”. Antea e’ un’eccellenza della sanita’ romana che attrae pazienti dall’Abruzzo, Calabria e Campania. Mette a disposizione dei suoi ospiti una biblioteca, una ludoteca e anche un orto. “Di solito la permanenza media di chi arriva nel nostro hospice e’ di circa un mese – spiega Casale – ma purtroppo c’e’ chi rimane per pochi giorni. E questo accade perche’ dall’ospedale giungono a noi troppo tardi. Un problema su cui tutto il sistema dovrebbe riflettere – osserva il medico – prendersi cura di queste persone significa avere il tempo e le capacita’ di ascoltarne i bisogni e le necessita’ oltre ad avere la professionalita’ per usare bene le cure palliative e gestire tutti i sintomi della malattia”.