Il dato è stato comunicato dal coordinatore della struttura e sub commissario Renato Botti nel corso della prima riunione operativa che si è svolta nei giorni scorsi alla presenza dei dirigenti di tutte le Asl del Lazio. E la prima volta che si avvia una ricognizione così ampia ed esaustiva e si quantifica in modo preciso la consistenza numerica del contenzioso con lobiettivo di arrivare alla sua definizione così come richiesto dalla Corte dei Conti. Del gruppo di lavoro fanno parte il coordinatore della Cabina di regia, il direttore regionale salute, quello del bilancio, il coordinatore dellavvocatura regionale, il legale di riferimento, il referente dellAvvocatura dello Stato. La prima riunione della task force con tutti i dirigenti delle Asl è servita spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – a inquadrare il problema e individuare il percorso più lineare per sciogliere questo immenso groviglio di questioni sospese da anni. E un passaggio fondamentale per ridare speranza al sistema sanitario regionale e determinare le condizioni per una uscita reale dal piano di rientro. Lesistenza di un contenzioso così diffuso, costringe infatti la Regione a congelare una parte del fondo sanitario, oltre 200 milioni, circa un terzo del disavanzo complessivo, come riserva per far fronte alle emergenze. Fare chiarezza ci permetterà di arrivare a definire, entro il prossimo autunno, il piano dei pagamenti in attuazione del decreto legge 66 che per la Regione Lazio mette a disposizione circa 600milioni di euro per la liquidazione dei debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2012.Il lavoro preparatorio curato dagli uffici ha permesso di elaborare una griglia di 15 principali ragioni allorigine del contenzioso. Le soluzioni devono essere coerenti al nuovo sistema di regole (di autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali, di remunerazione, di controllo e di trasparenza) che governeranno un più corretto rapporto con gli erogatori privati accreditati, importante risorsa del SSR del Lazio. A tale nuovo quadro regolatorio stanno lavorando gli uffici regionali, come previsto sempre dai PO 2013-2015. Listituzione di questo organismo, è tra i segni più forti e significativi del cambiamento profondo in atto nella sanità del Lazio- conclude Zingaretti le Asl non andranno più in ordine sparso a dirimere i contrasti con i soggetti accreditati, ma lavoreranno in squadra. Lapprovazione del decreto rappresenta oggettivamente un gigantesco passo avanti verso la creazioni di condizioni di governabilità reale di un sistema sanitario fino ad oggi lasciato a se stesso e nel caos.