Li avevamo lasciati in protesta sotto il Campidoglio, nei giorni in cui il sindaco Marino aveva annunciato un giro di vite rispetto ai venditori ambulanti, che culminò poi nello spostamento dei camion bar. Ed oggi gli urtisti (coloro che vendono immagini, statuine e ricordi per i turisti nei luoghi storico-archeologici della Capitale), hanno scelto Piazza San Pietro per tornare a rivendicare il loro diritto a lavorare. Circa un centinaio di questi commercianti di souvenir – principalmente di origini ebraiche si sono radunati per chiudere un incontro urgente con il commissario Tronca o con il prefetto Gabrielli. Se per l’Anno Santo ci spostano anche da Piazza San Pietro, dopo che c’hanno tolto il Colosseo, siamo morti. A quel punto conviene dare indietro le licenze’’, ha confidato a un cronista dellAdnKronos, Fabio Gigli, presidente dell’associazione degli urtisti. “Ringrazio le forze dell’ordine, che ci stanno aiutando per organizzare questo incontro ha tenuto a precisare Gigli – Se la cosa non dovesse andare a buon fine, faremo un presidio fisso davanti al Campidoglio finché Tronca non ci riceverà’’. Sul perché molti tra i manifestanti in Piazza San Pietro avessero al petto la stella gialla (triste rimando alle persecuzioni razziali dei nazisti), il presidente degli urtisti ha spiegato che : “Hanno deciso di mettersela -spiega Gigli- perché gli ultimi provvedimenti presi dal Comune sembrano essere mirati contro gli ebrei: prima le botticelle, poi i centurioni, poi gli urtisti e poi l’ospedale israelitico’’. Tra i vari cartelli presenti, molti quelli diretti al Santo Padre: “Papa Francesco gli ebrei romani chiedono aiuto per il diritto al lavoro’’.
Max