Sir Claudio Ranieri è chiamato ad un’altra impresa complicata. L’ex Leicester abbraccia la Sampdoria per risollevarla dall’ultimo posto in classifica. Che fa paura. L’allenatore testaccino sostituisce Eusebio Di Francesco, ancora una volta. Era successo alla Roma pochi mesi fa, il via vai si è ripetuto a Genova.
E proprio dalla Roma, casa sa da sempre, riparte da Ranieri. Saranno infatti i giallorossi i prossimi avversari della Sampdoria, desiderosa di trovare punti per allontanarsi dalla zona calda della classifica. Il neo allenatore blucerchiato sia sta presentando in questi minuti in conferenza stampa.
Ranieri: “Samp-Roma non è un segno del destino”
https://www.instagram.com/p/B3hbIgMCiBa/
Ranieri intanto ha iniziato la sua conferenza stampa di presentazione: “Le favole sono sempre frutto di una grande lavoro dietro. Noi allenatori, presidenti e atleti abbiamo il dovere di far sognare i propri tifosi. Sono stato chiamato per risollevare una squadra ultima, ma sono convinto che questo non sia il reale valore della squadra. Chi mi darà il massimo avrà l’opportunità di giocare, gli altri dovranno aspettare”.
“Partire con Sampdoria- Roma non è uno scherzo del destino, ma noi cercheremo di fare il massimo in campo e poi vinca il migliore. Ho avuto un’operazione al ginocchio e non pensavo di essere chiamato così presto: è stata una gradita sorpresa e sono ben felice di rappresentare i colori blucerchiati”.
“Sono una persona positiva ed evidentemente doveva andare così: l’ultima mia squadra è stata la Roma e ricomincio con i giallorossi. Quando una squadra è ultima in classifica perde sicurezze e autostima, la prima cosa è ridare autostima al gruppo. Io voglio il massimo, in ogni allenamento e sono un tipo che non si arrende mai”.
“La mia base sarà composta da undici persone che hanno voglia di lottare: per moduli e sistemi di gioco vedremo cosa dirà il campo. Ogni calciatore dovrà impegnarsi al massimo per aiutare il proprio compagno. Quagliarella? è un calciatore che fa la differenza, l’anno scorso ha vinto il titolo di capocannoniere ma è lui che deve aiutarsi per primo: è il simbolo della Sampdoria, è il punto di riferimento per i suoi compagni”.