Sono preoccupati, spaventati, furiosi gli occupanti delle Salzare di Ardea, che da quest’oggi devono abbandonare gli appartamenti del ‘serpentone’, come viene chiamata la struttura dichiarata nel comune rutulo.
Nel complesso che sorge tra via Ancona e via delle Salzare sono iniziate le operazioni di sgombero dei 108 appartamenti ancora esistenti nelle palazzine E-F-G. Le uniche rimaste in piedi tra quelle considerate abusive.
Una vecchia storia, permessi a costruire dati su un terreno con vincoli, appartamenti venduti a ignari acquirenti, mutui pagati con sacrifici, poi la scoperta che le case erano abusive. E l’inizio dell’incubo.
Nel mentre, le Salzare erano diventate covo di illegalità, occupazioni di senzatetto o criminali, incendi di rifiuti tossici, tana per ricercati: con i residenti regolari sfiniti, che adesso rischiano di perdere tutto. Così, dalle 9:30 di questa mattina un gruppo di persone è sotto l’ufficio del sindaco Savarese per protestare contro l’intervento massiccio delle forze dell’ordine che ha portato ai primi sgomberi.
“Non siamo tutti abusivi”, gridano. Molti loro, proprietari o affittuari, con contratti o addirittura la curatela fallimentare, non sanno cosa li aspetta. C’è chi sostiene, armato di carte, che il comune abbia chiesto loro di pagare più 30 mila euro entro 60 giorni per regolarizzarne la presenza, salvo poi, sembra, esser mandate via lo stesso. Il Comune, però, attraverso una nota ufficiale ha smentito di aver incamerato soldi dall’indennità di occupazione. Intanto alle Salzare continuano le operazioni di sgombero.