”Sono entrato in carceri di massima sicurezza a visitare i mafiosi, in depositi di ogni genere, è la prima volta che non mi fanno vedere la monnezza. Non è che siamo a Fort Knox, siamo a Rocca Cencia…”.
Tra delusione ed amarezza stamane Matteo Salvini ha potuto constatare in prima persona ‘l’efficienza’ delle persone di servizio alla porta di uffici, magazzini e strutture comunali – o comunque legate alle istituzioni – che in certe occasioni si distinguono per zelo e precisione! Ovviamente scherziamo. Stamane è capitato che l’ex ministro dell’Interno, senza ‘preavviso’, ha deciso di fare visita all’impianto Tmb di Rocca Cencia, per sincerarsi della sua efficienza, specie in un momento come questo, dove a Roma è la mondezza a farla da padrona. Manco a dirlo, superati in primi istanti di imbarazzo, i ‘solerti dipendenti’ non gli hanno permesso di varcare il cancello, a loro dire per ‘motivi di sicurezza’ in quanto – ma guada un po’ – in quei momenti erano in corso lavori di manutenzione.
Visto che però nel frattempo alcune macchine dell’Ama entravano tranquillamente, impostata la diretta Fb il leghista allora chi ha provato domandando: ”Nemmeno in due possiamo entrare, a bordo di una vostra macchina?”. Niente da fare: manco fossimo nella famigerata ‘Area 51’ del New Mexico! Nel frattempo all’interno, riconosciuto Salvini, alcuni dipendenti gli hanno urlato: ”Grande Matteo, vieni con noi!”, e lui non perdendo la consueta ironia, di rimando: ”e come faccio, con un deltaplano?”.
Incassato l’umiliante no il leader del Carroccio ha poi promesso su Facebook: “Ragazzi, respinti ma con perdite, la prossima volta ci paracadutiamo all’interno dell’impianto…“. Per l’occasione, togliendosi un altro sassolino dalle scarpe, Salvini ha parlato anche della ‘mancata visita’ allo Stadio Flaminio, oggi in ostaggio di un degrado inimmaginabile: ”Ci hanno scritto che non possiamo entrare nemmeno allo stadio Flaminio, che è chiuso perché non è sicuro, ma non hanno capito che io sono testone. Quindi, ci rivediamo qui, entriamo qua e poi entriamo anche allo stadio...”.
Più tardi facendosi serio, Salvini ha reso noto di aver inviato una lettera a Gerarda Pantalone, Prefetto della Capitale, riferendo “Caro prefetto, questa mattina è accaduto, a mio avviso, un fatto gravissimo: è stato negato a me e a un gruppo di consiglieri regionali e comunali l’accesso all’impianto pubblico dell’Ama di Rocca Cencia a Roma impedendo così il mio diritto-dovere di controllo e verifica“. Una missiva doverosa ma, vista la situazione romana ben parafrasata proprio dal leghista, è possibile che qualcuno possa rispondergli: ‘e che t’aspettavi, il tappeto rosso?!!!’
Max