Ben conoscendo la ‘potenza comunicativa’ che Salvini esercita nei confronti di media e social, invitarlo ad un coloratissimo ‘uno contro tutti’ è stata sicuramente la mossa migliore per far impennare l’audience. E così è stato. Basti pensare che la puntata di ieri sera di ‘Live – Non è la D’Urso’, aperta proprio da Salvini, ha regalato alla prima serata di Canale 5 ben 2.394.000 spettatori (il 14.9% di share), ‘disturbando ‘ le concorrenti (Riauno con ‘Imma Tataranni, Sostituto Procuratore’ – 5.118.000 spettatori; e il ‘Non è l’Arena’ de La7 – 1..137.000 spettatori), un dato non vincente ma comunque ottimo come spiega la conduttrice: “Sono molto soddisfatta, anche perché la domenica sera storicamente è la serata più difficile. Fare il 15% la domenica, è come fare il 20% in un’altra serata”, sottolinea la D’Urso che ha però dalla sua i social, grazie all’hashtag ufficiale #noneladurso, primo in tendenza su Twitter.
“Ieri abbiamo visto un Salvini coraggioso – ha poi aggiunto la conduttrice – Mi sembrava interessante mettere un politico tanto amato e tanto criticato di fronte a personaggi popolari che lo avevano attaccato, invece di fare quello che fanno benissimo altri programmi facendo confrontare i politici con altri politici o con i giornalisti”. Un punto di vista condiviso anche dal leader leghista, che ha subito dopo ha postato: “mi sono divertito e, credo, difeso abbastanza bene”.
Tuttavia, ‘uno contro tutti’ a parte, a pepare la programmazione di questa domenica, ci hanno pensato i giornalisti, facendo notare alla D’Urso che nel corso del suo programma su La7, parlando dell’approssimazione giornalistica di altri programmi rispetto al caso Caltagirone, Giletti ha lanciato un dardo avvelenato proprio nei suoi confronti. ma Barbara, navigatissima, non ci casca: “Giletti fa benissimo il lavoro che fa. Ognuno ha i propri tempi – precisa ancora la conduttrice – Del resto tutto quello di cui si parla e si è parlato nasce dall’inchiesta dei miei giornalisti di Videonews. Sono loro che scavando sono arrivati a far confessare la Michelazzo. Se non fosse successo quello, la Prati non avrebbe confessato. La nostra inchiesta ha scoperchiato un sistema, decine di persone erano state coinvolte a propria insaputa, da Al Bano a Mister Svizzera spacciato per Simone Coppi, fino a gente comune, come il bimbo di 10 anni che doveva interpretare Sebastian Caltagirone di cui ho ospitato la vera madre: anche lei ha scoperto la verità sul suo bambino grazie a ‘Live’. Ora la storia è pressoché conclusa, è il momento che se ne occupino i giudici per appurare le varie responsabilità“.
Max