“Noi non molliamo, noi non molliamo”. Lo ha detto Matteo Salvini, nel suo intervento con “un eterno grazie a Bossi e Maroni per averci accompagnato fino a qua”.
Salvini parla per ultimo, a Pontida, per circa venti minuti, in camicia bianca, insieme ai ministri della Lega, Giorgetti, Calderoli, Valditara e Locatelli, i governatori Zaia, Fedriga, Fontana e Tesei e il generale Roberto Vannacci, alla sua prima Pontida, ben accolto dalla folla, dopo aver detto che condivide i valori della Lega e che “il partito per me non è un taxi, resto con voi”.
“Solo forti e uniti si vince, da nord e sud, dalla Val d’Aosta alla Sicilia – ricambia il leader – La presenza della Lega al governo è garanzia che aiutiamo gli italiani che hanno bisogno, siamo al governo per aumentare gli stipendi ai lavoratori, se qualcuno deve pagare di più paghino banchieri e non operai”, dice ribadendo quanto detto poco prima dal ministro dell’Economia Giorgetti, che aveva chiarito le sue frasi sulla manovra di sacrifici, dopo l’intervista a Bloomberg.