E assolutamente certo di ciò che dice e continua a portarlo avanti, come una sorta di leitmotiv persuasivo e quasi una pietra miliare di un convincimento che prova ad esser roccaforte di una continuità governativa gialloverde su cui non ha alcun timore. Il ministro e vice premier Matteo Salvini affronta in queste ore calde per la lega, tra larrivo ormai imminente della sentenza del Settembre e le annose questioni legate, per esempio, agli strascichi della vicenda Diciotti, il tema ancor più bollente della manovra finanziaria.
In ore in cui il ministro Tria si trova tra la scure della pressione dei due vicepremier di Lega e 5Stelle, al fne di trovare il bandolo della matassa o, come piaceva dire a Bossi, la quadra della situazione, Matteo Salvini ha chiarito un concetto che aveva del resto già più volte ribadito: ovvero sia che il famoso 3% del trattato di Maastricht non sarà superato: Lo sfioreremo dolcemente, come i leghisti sanno fare, senza superarlo, ha ammesso il vice premier della Lega.
Questo sembra, a tutti gli effetti, anche un messaggio nemmeno troppo velato e tra le righe per il suo collega Tria. In realtà, secondo palesi ragionamenti fatti proprio sulla base delle parole, sembra più che altro una sorta di prova del nove a cui Salvini e i suoi hanno chiamato al ministro dellEconomia, Giovanni Tria. Il quale da tempo prova a rassicurare lEuropa sul rispetto dei parametri.
Una posizione questa che il Movimento 5 Stelle del resto sembra anche abbastanza condividere. In periodi in cui il governo, evidentemente, stando anche a diverse dichiarazioni pubbliche di questa ardente estate, ha di fatto traballato sul piano della coerenza e della unità di intenti e vedute su alcune tematiche di grosso calibro, lidea che la manovra possa essere, se sarà, un cardine di coesione tra le due componenti del governo nato della controverse elezioni di Marzo, potrebbe essere un importante e significativo segnale circa la durata del governo nel tempo.