Non usa giri di parole il vice premier Matteo Salvini nel parlare del tema del cosiddetto Salva Roma. Tra i tanti argomenti su cui, anche in queste ore, il ministro dell’interno e leader della Lega viene sollecitato ad una pronta risposta, c’è anche appunto il Salva Roma di cui si è parlato parecchio in queste ore. E su tema, come del resto suo solito, Matteo Salvini è laconico e schietto.
“O tutti o nessuno”: Salvini taglia corto i dubbi circa il Salva Roma
“O tutti o nessuno”. Così si esprime il vice premier Matteo Salvini, durante un suo intervento a Radio anch’io, ribadendo peraltro quella che è stata una sua posizione solida sul Salva Roma. “Ci sono tantissimi cittadini in difficoltà che pagano un’enormità di tasse e quindi bisogna intervenire e aiutare le amministrazioni in difficoltà. Penso al comune di Catania che fra 15 giorni non avrà i soldi per pagare gli stipendi e i servizi ai cittadini piuttosto che al comune di Alessandria, perché ci sono comuni al Nord, al Centro e al Sud e mi sembra giusto dare una mano a tutti i cittadini italiani”.
In questo senso, l’argomento Salva Roma si trasforma a sua volta in un collante per aprire un altro dei capitoli attorno ai quali viene chiesta una ulteriore conferma delle sue tesi. Quello sui rapporti con l’Ue e sulla procedura di infrazione. E Salvini non si tira indietro.
Su conti pubblici, il leader leghista è netto. “Si fa e si farà tutto il possibile per rimanere nei parametri stabiliti, ma se suo figlio ha fame e per dargli da mangiare va ridiscusso un parametro studiato a tavolino in un ufficio cosa fa? Sta al parametro e lascia suo figlio con la fame o va a ridiscuterlo col capufficio? Viene prima mio figlio del capufficio, è un ragionamento che fanno tutti i governi europei e tutti i padri di famiglia. Stiamo in Europa ma rivedendo le norme”.”ho
Non c’è solo Salva Roma, né l’Ue, al centro del suo intervento, ma anche il decreto sicurezza bis. Per Salvini “è pronto ormai da tempo” e “quando sarà convocato il Consiglio dei ministri verrà approvato. Ci sono norme contro i camorristi contro gli scafisti, contro gli spacciatori”.
Da lì a parlare dei solleciti avanzati da Conte circa una maggior unità di intenti tra i leader di governo, è un paso. In relazione a un incontro con Luigi Di Maio per parlare di futuro Salvini chiarisce come si troverà “a Roma sia domani che dopodomani, quindi sicuramente avremo modo di confrontarci, di vederci o di telefonarci”. Ribadendo quanto va dicendo da tempo come un leitmotiv: “Non chiedo mezza poltrona in più”, dice, corroborando. “Avevo chiesto agli italiani un voto per provare a cambiare l’Europa, non ho certezze ma almeno do battaglia. I governi passati nemmeno davano battaglia per cambiare queste regole che stanno facendo male all’Italia. Non ho chiesto il voto agli italiani per portare a casa tre ministri o tre sottosegretari in più”.