Quelle di Matteo Salvini sono parole di profonda distanza dallEuropa, dalle sue logiche, da un concetto di appartenenza e di continuità che non sembra affatto appartenergli.
Al centro della questione il famigerato tetto del Pil al 3%.
Salvini, nella sua ultima conferenza stampa a Strasburgo nella sede dellEuroparlamento, che è prossimo a lasciare essendo stato eletto in Italia, il leader del Carroccio parla chiaro. “Più del rapporto deficit/Pil del 3% – afferma – che se possiamo rispettare bene, se siamo in grado di dover ignorare per fare il bene della nostra gente lo faremo senza particolare preoccupazione, più che ai numeri e allo spread, noi guardiamo ai bimbi che nascono. Il mio obiettivo è far sì che lItalia torni a scommettere sul futuro e a far nascere dei bambini”.
Sui conti pubblici, Salvini precisa che “i nostri esperti, che sono anche stati eletti in Parlamento, stanno lavorando al piano B qualora da Bruxelles arrivassero solo dei no. Noi ci mettiamo al tavolo da persone educate e responsabili, chiedendo di cambiare alcune regole che normano la nostra permanenza nellUe, che stanno danneggiando pesantemente lo stile di vita in Italia e i numeri lo dicono”. “Contiamo di riuscire – prosegue – da persone di buon senso, a rinegoziare alcuni di questi trattati, alcune di queste direttive, alcuni di questi vincoli. In caso contrario, non escludo nessuna possibilità. Unuscita improvvisa e solitaria non è auspicata né auspicabile. Se ci sarà al tavolo una maggioranza di governi che vogliano ridiscutere politiche anche monetarie, noi saremo tra quelli”.
“Leuro era, è e rimane una moneta sbagliata – rimarca -. Non cè unuscita solitaria e improvvisa possibile” dellItalia dalla moneta unica. “Luscita dalleuro improvvisa e solitaria non è auspicata né auspicabile” sottolinea ancora.
Poi il leader della Lega torna anche sullabolizione della legge Fornero: “Chi sosterrà la nostra proposta di governo deve impegnarsi nellarco del primo anno di legislatura a cancellare la legge Fornero, restituendo il diritto alla pensione a milioni di italiani, a riportare laliquota fiscale al 15%, che è lunico modo per far ripartire leconomia nel Paese, e a permetterci di tornare a controllare il fenomeno immigratorio, permettendo lingresso a chi ha diritto, ma espellendo tutti gli altri”. “Se aggiungiamo la riforma della scuola e della giustizia – osserva ancora Salvini – sulle quali stiamo lavorando, e la manovra economica da proporre a Bruxelles cui stanno lavorando i nostri esperti, il programma per il primo anno è questo”.
Quanto allo scenario post elezioni, Salvini si dice ottimista. “Io continuo a essere fiducioso: non tanto pensando ai leader di partito, quanto a chi ha preso i voti dai suoi cittadini, che chiedono lavoro, meno burocrazia e più sicurezza. Su questo sarò ottimista fino alla fine. E se governo, non governo per sei mesi, ma per cinque anni”. “Farò di tutto – continua Salvini – perché in Italia ci sia un governo per i prossimi cinque anni”.
I programmi della Lega e del M5S, osserva poi Salvini a margine della conferenza stampa “sono molto diversi: ha vinto la coalizione di centrodestra, che non è autosufficiente alla Camera e al Senato. Sicuramente non posso allearmi con chi ha mal governato negli ultimi sei anni. E quindi ipotesi di governi che vedano Boschi, Renzi e Gentiloni, sono inimmaginabili”.
Quindi governo di minoranza? “Lobiettivo – risponde – è quello di un governo di centrodestra con un programma di centrodestra: e poi chi vivrà vedrà. Io preferirei che non ci sia un governo che ogni quarto dora deve cercare due parlamentari che sono in bagno per far passare una legge importante. Se ci sono i numeri si governa, se non ci sono i numeri io al governo non ci vado”. Serve però un accordo politico con qualcuno: “Eh – concorda – lasciamo che i frutti maturino”