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Salvini: “Giù le tasse o me ne vado”

Di ritorno dagli Usa, il vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha riparlato della riforma fiscale e dell’abbassamento delle tasse, della recessione e dei duelli tra il governo Conte e la Ue sull’infrazione e, la sua sintesi estrema delle intere questioni è emblematicamente racchiusa in una sorta di out-out palese e perentorio: giù le tasse o lascio il governo.

Salvini chiede l’abbassamento delle tasse. “Se non me la dovessero far fare, io saluto e me ne vado”

“Se non me la dovessero far fare, io saluto e me ne vado”: con questi toni si esprime il leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini in merito alla necessità di abbassare le tasse.

Il vicepremier ha fatto ritorno dal viaggio negli Stati Uniti, e si è espresso sulla riforma fiscale: “Sono convinto che serva, il mio dovere è farla”. E chiarisce alcuni aspetti: “La recessione c’è ma è quella demografica”, mentre “il blocco delle nascite è un dramma”

Aggiornamento ore 6,21

“Dal viaggio negli Stati Uniti ho portato una convinzione fortissima: all’Italia serve una riforma fiscale coraggiosa. E quindi, il mio dovere è farla”. Sono queste nel complesso le parole portanti del vice premier e leader del Carroccio Matteo Salvini che ha voluto rilasciare al Corriere della Sera. Parole a cui hanno fatto seguito, come visto, chiarimenti ancora più corposi e netti “Se non me la dovessero far fare, io saluto e me ne vado”.

Del resto sono giornate tese, quelle che il governo gialloverde sta vivendo. Con la scure, più una spada di damocle che un salvagente, della procedura di infrazione indicata dalla Ue come unica strada fattibile per le correzioni di bilancio a cui l’Italia è tenuta, l’Esecutivo si barcamena su mari mossi e agitati.

Il presidente Conte dialoga, e non proprio con risultati che appaiono ottimistici, con l’Europa in merito ai provvedimenti da abbracciare per scongiurare la procedura d’infrazione.

Ed è su questo argomento che Salvini si impunta: “Per il 2019, se è vero come è vero che lo Stato spende di meno ed incassa di più, possiamo utilizzare quella cifra per abbattere il debito, e va bene…”, però, chiarisce, “basta gabbie sugli anni futuri, basta con lo strozzare la crescita possibile”.

Salvini prova a fare ulteriormente luce sulla faccenda: “Il problema è che non esiste un taglio delle tasse serio che possa richiedere meno di dieci miliardi. Ma poi, i liberali non vogliono il taglio delle tasse?”. Aggiornamento ore 09.04

“Con il taglio delle tasse si rianima l’economia e i soldi ritornano.”: è il leitmotiv del ministro dell’interno e vice premier Matteo Salvini che in un intervista al Corsera, dopo aver fatto ritorno in Italia dal suo viaggio istituzionale nell’America di Trump, che intanto ha deciso di ricandidarsi, ha parlato anche di tanti altri temi, oltre a quello delle tasse.

Per esempio quello crisi demografica in Italia: “Un dramma. Siamo in recessione demografica: un dramma”, riafferma. E’ pur vero che l’argomento tasse è quello focale, ma quello della demografia non lo lascia certo impassibile.

La crisi demografica che sta affliggendo l’Italia, anzi, lo preoccupa. “Avete visto i dati Istat? “, si chiede Salvini. “Io ringrazio Blangiardo, il presidente dell’Istat, che giusto oggi rende chiaro quello che noi diciamo da un pezzo: la recessione è quella demografica, il blocco delle nascite è un dramma”.

In tal senso Salvini chiarisce: “taglieremo le tasse a lavoratori e famiglie a prescindere dal parere di qualche burocrate. Il futuro, dei nostri figli e dell’Italia, viene prima dei vincoli decisi chissà dove”. Chiusura su Alessandro Di Battista: “Il fatto che oggi sia qui al Viminale a lavorare è la migliore risposta ai chiacchieroni come lui, che va a spasso mentre noi siamo sul pezzo”.

Aggiornamento ore 12.11