Che facessero ampiamente fronte comune, che le loro idee e convinzioni politiche coincidessero in diversi punti e in numerosi aspetti anche pratici del loro modo di intendere e fare azioni politiche concrete ed operative era, nei fatti, pressochè certo ormai da tempo. Ma adesso arriva una ulteriore conferma: unintesa da cui potrebbero iniziare anche a cedere, o a rischiare di farlo, alcuni fondamenti di stabilità dellEuropa così come concepita e che, stando anche ad alcune ampie analisi di voto, pare non piaccia poi così tanto non già soltanto ai diretti interessati, ma al tessuto sociale di popolazione che li ha votati. Si sta parlando, infatti di Matteo Salvini e di Le Pen, che si sono ritrovati ancora una volta in completo e armonico accordo in queste ore, nel lanciare lennesimo monito di contestazione verso lUnione Europea e verso quei moscovici, come li hanno definiti o, ancora, figure come Junker che, per i due esponenti politici, sono nemici dellEuropa.
“Condividiamo la stessa idea dellEuropa, dellagricoltura, del lavoro, della lotta allimmigrazione. E Siamo contro i nemici dellEuropa che sono Juncker e Moscovici, chiusi nel bunker di Bruxelles”. Con queste parole i due esponenti politici hanno sancito la loro unione.
Nelle stesse ore in cui il numero uno della Camera Roberto Fico sta per incontrare i vertici europei, arriva dunque lennesimo colpo duro allUe da parte del ministro dellInterno Matteo Salvini: direttamente dal palco del convegno dellUgl sul tema “Crescita economica e prospettive sociali in unEuropa delle Nazioni”, e accanto ad una ospite eccezionale, Marine Le Pen, leader in Francia del leader del Rassemblement National. La quale, appunto, conferma: “Con Salvini noi non lottiamo contro lEuropa ma contro lUnione europea per salvare lEuropa”.
Per vicepremier, le prossime elezioni europee saranno la “fine di un percorso della rivoluzione del buonsenso che inevitabilmente sta coinvolgendo tutta lEuropa”. Di contro, Marine Le Pen corrobora: “LUe ha calpestato i valori della solidarietà ora siamo in un momento storico. A maggio riusciremo ad arrivare ad unUnione che parta da nuovi valori contro la mondializzazione”.
In relazione alle bocciature da parte di Bruxelles della manovra economica, Salvini è perentorio: “Non voglio pensare che a Bruxelles, Berlino o nelle sedi delle agenzie di rating siano pronte bocciature per motivi politici e non economici per bloccare il governo del cambiamento”. E prosegue: “60 milioni di italiani sono pronti a sostenere questo paese a prescindere dai richiami di Bruxelles. I cittadini votano al di là dei titoli dei giornali e dello spread. Io sono attento come vicepremier allevoluzione dei mercati, ma il diritto al lavoro e alle pensioni viene prima”.
Sullaumento dello spread, Salvini è lapidario: “Riguardo allo spread a 300 vorrei dire che siamo di fronte allo scontro tra economia reale e quella virtuale, tra vita vera e realtà finanziaria. Se volessi pensare male crederei che cè chi agita lo spread perché torna lItalia che cresce e non è quella che svende le sue aziende”.
“Non penso a un Europa senza regole – insiste il vicepremier – ma che investa sul lavoro, sulla felicità, non schiava dello zero virgola, che non risparmi sui diritti sociali. Io e Le Pen stiamo raccogliendo leredità sociale della sinistra che ha tradito i suoi valori, difendiamo i precari che la sinistra ha dimenticato”.