“Quella di Salvini è una forma di resistenza contro un’epoca, quella per cui Dio è morto; è la posizione in contro-tendenza di chi dichiara di essere cristiano. Io non posso criticare chi rivendica il buon diritto di credere in Dio. Criticabile invece è la decadenza del Papa che con gesto teatrale abominevole si mette a pregare in una piazza vuota“.
All’indomani della valanghe di critiche indirizzate all’Eterno riposo che Salvini ha recitato in diretta tv con la D’Urso per i morti del coronavirus, e a qualche giorno dall’Indulgenza Plenaria pronunciata da Bergoglio ‘in solitudine’, interrogato in merito dalle agenzie di stampa, Vittorio Sgarbi non può esimersi dall’esprimere il suo (per alcuni discutibile) punto di vista, come sempre ‘forte’ ma sentito.
“Io personalmente non avrei scelto una preghiera legata ai morti e lo avrei fatto con la Gruber, che è atea”, afferma il noto critico d’arte, cercando di stemperare gli animi con una battuta. E infatti, aggiunge poi invece con crudezza: ”Un papa che parla ‘urbi et orbi’ in una piazza da solo è la dimostrazione che non ci crede più nessuno. Ed è il falso laicismo che induce a far credere che Salvini non debba fare ciò che a tutti con la Democrazia cristiana è sempre stato lecito fare. Il suo è stato un atto politico: siate cristiani ed abbiate fiducia in Dio. Perché non avrebbe dovuto farlo? – domanda Sgarbi – Il partito di cui era esponente il presidente Mattarella, si attribuiva quell’aggettivo nel nome del partito. Adesso invece pare strano farlo. La Lega è un partito cristiano ed ha pieno diritto di esserlo, come Salvini. Tanto più che laico non si contrappone a cristiano ma a clericale. Capisco bene però che partiti pieni di c….i non vogliano lasciare il diritto al leader del Carroccio di essere un democristiano”.
Max