Nelle ore in cui il caso del 3% diventa un nuovo elemento di scontro tra i due leader del governo, Salvini e Di Maio si scagliano uno contro laltro con parole veementi e risolute. Da una parte attacca Salvini, che accosta il Movimento Cinque stelle al Partito Democratico, e dallaltra replica Luigi Di Maio, per il quale la Lega è preoccupante, soprattutto per quanto concerne le tanto chiacchierate aperture di dialogo (o riaperture) con Forza Italia da parte della Lega e quelle con il Pd da parte del M5S. In quel di Verona il primo ad attaccare è Salvini.
Salvini, Di Maio: bordate politiche tra leader. Per la Lega i grillini hanno troppa sintonia col Pd. Il M5s replica.
Sono dure le parole di Salvini. Per 11 mesi ho mantenuto la parola con gli italiani e con i 5 Stelle. Inizio a notare troppi accoppiamenti fra PD e 5 Stelle, troppa sintonia” afferma, per poi corroborare. “No alla flat tax, no ad Autonomia, no al nuovo decreto sicurezza. E magari riapriamo i porti., ha tuonato Salvini. Mi spieghi qualcuno se vuole andare daccordo con il PD o con gli italiani e la Lega rispettando il patto”. Dallaltra parte non potevano mancare le repliche di Di Maio. “M5S spostato a sinistra? Se la sinistra è il Pd, per carità
Dio ce ne scampi. Non cè un capo politico che abbia attaccato il Pd come me, il Pd è ancora quello dei renziani con Zingaretti davanti, non voglio averci nulla a che fare”, afferma Di Maio nel corso della trasmissione. “Da quando cè stato il caso Siri la Lega lha presa sul personale. Sto chiedendo un vertice di governo e vedo un po di irritazione”, afferma.