È scattata la denuncia per Roberto Saviano per diffamazione dopo che, circa una settimana fa, aveva offeso pubblicamente tramite un video, il ministro Salvini. Latto è stato classificato come “atto dovuto”. “Affronterò la querela del Ministro della Mala Vita a testa alta afferma lautore di Gomorra – Dobbiamo mettere i nostri corpi a difesa della Costituzione e della libertà di pensiero. Non indietreggio di un passo nella critica al suo operato. Io non ho paura, non ne ho mai avuta. Con un tweet, invece, il presidente del Lazio Nicola Zingaretti esprime il suo sostegno allo scrittore napoletano: “Grazie a @robertosaviano protagonista di un risveglio civile dell’Italia a difesa della legalità. Nella querela, trascritta dallo stesso Salvini, ci sarebbe scritto che Saviano avrebbe mosso delle offese “lesive della sua reputazione e del ministero dell’Interno stesso”. Tra le accuse vi è lassociazione del vice-premier, fatta da Salviano, a “ministro della malavita”, esclamando poi che “le mafie minacciano. Salvini minaccia”. Salvini di fronte alla stampa, mostra la sua fermezza di proseguire in questa battaglia. A chi gli chiede di ritirare la denuncia, lui risponde: “Ma ci mancherebbe altro. È indagato? Mi sembra il minimo. Io adoro la critica, ma un conto è la critica, un altro darmi del mafioso. Se qualcuno mi dà dell’assassino ne paga le conseguenze, quella non è critica politica, quello è insulto. Spero che ci sia un giudice che rapidamente riconosca che qualcuno ha sbagliato. Poi a me non interessano i soldi di Saviano, se me ne venisse in tasca una lira, la devolvo in beneficenza. Però è giusto che qualcuno si prenda le responsabilità di quello che dice”. Federico Fornaro, rappresentante del Leu, tuona contro il ministro dellInterno. “Quale messaggio vuole trasmettere un ministro dell’Interno denunciando uno degli scrittori italiani più conosciuti nel mondo per essere in prima fila – da anni – nella lotta alla camorra e alle mafie? Salvini prosegue Fornaro – si ricordi di essere il ministro dell’Interno e non solo il segretario del suo partito e ritiri questa denuncia sbagliata e pericolosa contro Saviano, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Nella lotta alla criminalità organizzata lo Stato non può permettersi di dare segnali di questa natura nei confronti di uno dei maggiori simboli della quotidiana battaglia per la legalità e contro la criminalità organizzata”. Intanto si aggiungono altri sostenitori della campagna indetta dallo stesso Saviano “rompere il muro del silenzio” per far giungere la voce “che ciò che accade in questo Paese non ci sta bene”.