Salvini contro il Fmi: è il Fondo la vera minaccia economica

    Come anche Tria e Di Maio, anche Matteo Salvini si scaglia contro il Fmi rispondendo alle critiche circa la situazione economica italiana. Se per il Fondo Monetario Internazionale l’Italia è una sorta di zavorra che minaccia, col suo controverso status economico, le finanze di tutta l’Europa, al contrario per Matteo Salvini è il Fmi il vdro problema economico del mondo.
    Il  vicepremier Matteo Salvini si scaglia pesanetemente contro il Fondo monetario internazionale, che ha tagliato le stime di crescita dell’economia italiana per il 2019 dall’1% di ottobre allo 0,6%, andando a collocare l’Italia tra i primi ’fattori’ di rischio di un deficit globale a livello economico. Questo, sulla falsariga di quanto arriva da Davos, ha fatto inalberare Matteo Salvini che si è lanciato ad attaccare il Fmi.
    «L’Italia minaccia e rischio per l’economia globale? Piuttosto è il Fmi che è una minaccia per l’economia mondiale, una storia di ricette economiche coronata da previsioni errate, pochi successi e molti disastri». Le accuse di Salvini peraltro si mettono in scia con quelle scagliate dall’altro vicepremier, Luigi Di Maio, il 18 gennaio, quando replicò alle stime al ribasso di Bankitalia e sul rischio di recessione tecnica. “Non è la prima volta, sono diversi anni che non ci prende”, aveva ironicamente attaccato il ministro. Quando al Fmi, sempre Di Maio ha reagito così: «Non arretriamo, di fronte a chi addirittura definisce l’Italia una delle cause della recessione economica. Non lo possiamo accettare. Se pensano che con qualche dato possano scoraggiarci si sbagliano: indietro non si torna».
    Si è aggregato alla contestazione delle stime negative del Fondo Monetario Internazionale anche l’attuale ministro dell’Economia, Tria, il quale però prova a stemperare sia polemiche che allarmismi troppo alti da parte delle istituzioni finanziarie: «Non credo che l’Italia sia un rischio né per l’Ue né globale», in realtà il rischio viene dalle politiche consigliate dal Fmi». Per Tria, il Fmi e la Commissione Ue non si accorgono che «per voler accumulare mezzi per reagire alla crisi si crea la crisi».