L’occasione è stata una fra le tante ‘interviste panoramiche’ alle quali – complice il ‘ritmo’ dettato dalla circostanza – spesso i politici vengono sottoposti radiofonicamente ad una sorta di mitragliamento di domande dove, all’approfondimento di un determinato argomento, oggi viene invece anteposto un ‘minestrone’ di argomenti, più che altro nella speranza di poter pescare tra questi un Jolly per l’emittente poi da spendere in termini di ‘visibilità’.
Questo per dare, in questo caso a Salvini, ‘un’attentuante’ rispetto alle tante risposte veloci rispetto agli altrettanti quesiti a lui posti nel corso di un rapido botta e risposta.
Premesso che negli ultimi tempi il leghista ha più volte disorientato il suo elettorato attraverso repentini ‘ripensamenti’ rispetto a diverse questioni, ‘facciamo’ che anche stavolta le sue affermazioni siano da interpretare relativamente, visto che non che non state debitamente accompagnate da una narrazione esaustiva.
Ed eccolo quindi affermare che ”Il Reddito di cittadinanza va rivisto completamente, crea lavoro nero, non crea crescita e sviluppo”, così come non è giusto elargire il bonus da 200 euro a chi già percepisce il reddito.
Per uno che ‘ha a cuore’ la questione sociale, che afferma di trascorre ‘notti agitate’ rispetto alla presenza nel Paese di milioni di famiglia in povertà, con potremmo fare se non aiutarle attraverso il reddito di cittadinanza?
Ed ancora: ”Domandate a chi gestisce bar, pizzerie e aziende agricole che problema ha per trovare manodopera. Io ho chiesto ieri a Draghi di reintrodurre i voucher”, anche questo un argomento ‘abbastanza complicato’ che – soprattutto in termini previdenziali – determina a monte un ragionamento economico sicuramente discutibile. ‘Forse’ non sarà, come capita, che vengono offerti stipendi da fame o, tipicamente ‘all’italiana’: in realtà viene pagata soltanto una parte della busta paga regolare?
Altro ‘controsenso’, soprattutto alla luce dell’immensa crisi economica nella quale – complici le sanzioni – ci stiamo cacciando: ”Abbiamo scongiurato i rischi del sistema duale e non ci sarà alcun aumento di tasse”.
Un argomento quest’ultimo, riportato anche dal ‘Corsera’, nel quale il leader del Carroccio rimarca il ruolo della Lega a vantaggio della delega fiscale, in virtù dell’accordo trovato ieri sera a Palazzo Chigi.
Infine non è mancata anche la ‘stoccata’ alla Meloni (che l’ha ormai surclassato in relazione ai termini numerici che caratterizzano le intenzioni di voto degli italiani), “La giornata di oggi dà ragione a chi ha scelto di impegnarsi direttamente nel governo. Se fossimo rimasti all’opposizione e avessimo fatto i banchetti per dire no alle riforme, oggi ci troveremmo una delega fiscale con patrimoniale. Così non è stato e io lo dico: ne sono felice”.
Max