SALVINI CHOC SALUTANDO L’EUROPARLAMENTO: PRONTI AD IGNORARE IL TETTO DEL 3%

“Più del rapporto deficit/Pil del 3% che se possiamo rispettare bene, se siamo in grado di dover ignorare per fare il bene della nostra gente lo faremo senza particolare preoccupazione, più che ai numeri e allo spread, noi guardiamo ai bimbi che nascono. Il mio obiettivo è far sì che l’Italia torni a scommettere sul futuro e a far nascere dei bambini”. Un ’commiato’, quello di Salvini a Strasburgo (che lascia in quanto eletto in Italia), dai toni abbastanza duri. In questo suo ultimo intervento davanti ai cronisti, nella sede dell’Europarlamento, il leader affronta poi il nodo dei conti pubblici, spiegando che “i nostri esperti, che sono anche stati eletti in Parlamento, stanno lavorando al piano B qualora da Bruxelles arrivassero solo dei ’no’. Noi ci mettiamo al tavolo da persone educate e responsabili, chiedendo di cambiare alcune regole che normano la nostra permanenza nell’Ue, che stanno danneggiando pesantemente lo stile di vita in Italia e i numeri lo dicono. Contiamo di riuscire – aggiunge l’esponente del Carroccio – da persone di buon senso, a rinegoziare alcuni di questi trattati, alcune di queste direttive, alcuni di questi vincoli. In caso contrario, non escludo nessuna possibilità. Un’uscita improvvisa e solitaria non è auspicata né auspicabile. Se ci sarà al tavolo una maggioranza di governi che vogliano ridiscutere politiche anche monetarie, noi saremo tra quelli”. Quanto poi alla moneta unica: “L’euro era, è e rimane una moneta sbagliata. Non c’è un’uscita solitaria e improvvisa possibile dell’Italia dalla moneta unica. L’uscita dall’euro improvvisa e solitaria – tiene a sottolineare – non è auspicata né auspicabile”. Inevitabile quello che è ormai il suo ’cavallo di battaglia’: l’abolizione della legge Fornero. “Chi sosterrà la nostra proposta di governo – afferma Salvini – deve impegnarsi nell’arco del primo anno di legislatura a cancellare la legge Fornero, restituendo il diritto alla pensione a milioni di italiani, a riportare l’aliquota fiscale al 15%, che è l’unico modo per far ripartire l’economia nel Paese, e a permetterci di tornare a controllare il fenomeno immigratorio, permettendo l’ingresso a chi ha diritto, ma espellendo tutti gli altri. Se aggiungiamo la riforma della scuola e della giustizia sulle quali stiamo lavorando, e la manovra economica da proporre a Bruxelles cui stanno lavorando i nostri esperti, il programma per il primo anno è questo”. Poi il leader del Centrodestra mostra ottimismo in merito all’attuale situazione – di stallo – della politica italiana: “Io continuo a essere fiducioso: non tanto pensando ai leader di partito, quanto a chi ha preso i voti dai suoi cittadini, che chiedono lavoro, meno burocrazia e più sicurezza. Su questo sarò ottimista fino alla fine. E se governo, non governo per sei mesi, ma per cinque anni. Farò di tutto perché in Italia ci sia un governo per i prossimi cinque anni”. A chi glielo domanda, Salvini entra nel merito dei programmi che differenziano la Lega dal M5s: “sono molto diversi: ha vinto la coalizione di centrodestra, che non è autosufficiente alla Camera e al Senato. Sicuramente non posso allearmi con chi ha mal governato negli ultimi sei anni. E quindi ipotesi di governi che vedano Boschi, Renzi e Gentiloni, sono inimmaginabili. L’obiettivo è quello di un governo di centrodestra con un programma di centrodestra: e poi chi vivrà vedrà. Io preferirei che non ci sia un governo che ogni quarto d’ora deve cercare due parlamentari che sono in bagno per far passare una legge importante. Se ci sono i numeri si governa, se non ci sono i numeri io al governo non ci vado. Accordi con altri partiti? Lasciamo che i frutti maturino”.
M.