Non si è certo fatta attendere come è chiaro che sarebbe avvenuto. La risposta di Matteo Salvini è rapida ed immediata dopo lattacco particolarmente pruriginoso del Financial Times che ha parlato di preccupante deriva popolista da parte della UE e di una tensione crescente che si va ad unire alla politica dei dazi imposta da Trump.
“LEuropa mal governata fino a oggi è unEuropa fondata sulla precarietà, sulla paura e sullimmigrazione di massa. Noi vogliamo rimettere al centro il diritto al lavoro, alla vita, alla sicurezza e alla felicità. Quindi chi deve aver paura sono quelli che hanno mangiato a scrocco fino a ieri”.
Con queste parole il ministro dellInterno si è espresso, andando poi a toccare tanti altri punti come per esempio la possibile e paventata situazione di crisi con il ministro Toninelli.
In merito ai contrasti con il ministro delle Infrastrutture, infatti, Salvini ha negato tutto asserendo che insieme lavoriamo benissimo. Questo, per spegnere le voci circa i dissenzi tra le parti sul tema della chiusura dei porti, sul quale Danilo Toninelli aveva chiarito come queste decisioni fossero responsabilità condivisa e non scelte ad esclusivo appannaggio di un solo Ministro.
A difendere Salvini spunta un leghista doc come Roberto Calderoli. Il vice presidente del Senato si scaglia contro il Financial Times.
”È solo un foglio al servizio dei soliti poteri forti, che dimostra di tenere in scarsa considerazione lintelligenza di quelle decine di milioni di cittadini americani che nel 2016 hanno scelto il cambiamento con Trump e di quei milioni di cittadini italiani che hanno scelto il cambiamento con Salvini, come non avevano considerato il voto di milioni di cittadini inglesi sulla Brexit”.