Il suo avvento in diffusione nella comunità è un segnale preciso: siamo in autunno. Parliamo del raffreddore, questo fastidioso ed insopportabile mix di batteri che subdolamente si insinua nei più piccooli creando disagi e qualche volta anche spese per molte famiglie italiane. Complice le bizze del tempo con i suoi repentini cambi di temperatura, viene veicolato tramite le aule scolastiche, ed è fatta! E possiamo parlare di una prima ’epidemia’, con bel 500mila piccoli allettati in questi giorni. Il pediatra milanese Italo Farnetani, intervistato da AdnKronos Salute, tiene a precisare che “Più in dettaglio, abbiamo 300mila raffreddati tra 0-3 anni, 150mila di 4-6 anni e 50mila di 6-18 anni. Più di 100 virus sono responsabili del raffreddore e non è un caso che ad essere più colpiti siano i più piccini, vulnerabili perché ai primi incontri con questi patogeni. Al massimo con qualche alterazione della temperatura, intorno a 37,5. Sempre nei più piccini può manifestarsi una rinofaringite, mentre nei grandi una rinite. Il raffreddore – spiega ancora Farneti – si contrae a scuola e può capitare che poi i bambini contagino i genitori. Si tratta di un disturbo che guarisce in genere entro 5 giorni, ma può accompagnarsi a inappetenza. Mai forzare il bimbo a mangiare, mentre è bene tenere le narici libere e preoccuparsi che sia ben idratato”. Quindi un interessante consiglio: “Se non ci sono altri disturbi come la febbre devono andare a scuola, altrimenti rischiano di fare mesi e mesi di assenza. Il raffreddore si trasmette con le goccioline di saliva ma anche attraverso il contatto con le mani ’contaminate’ dalle secrezioni di naso, bocca e occhi. Ecco perché è fondamentale lavare spesso le mani e pulire a scuola i giocattoli dei bambini ogni giorno”.
M.