Il Pd lancia il guanto di sfida al M5S sul tema del salario minimo. Il momento della verità è arrivato, dopo le schermaglie fra i leader di qualche settimana fa: quando Di Maio esortava il Pd a votare la proposta pentastellata sul salario minimo, il nuovo segretario Zingaretti aveva replicato: “Votino loro la nostra”.
Salario minimo: i dettagli della proposta Pd
Battaglia aperta quindi fra Pd e M5S sul salario minimo: la prossima settimana si parte con le votazioni in Commissione Lavoro a palazzo Madama. La novità arriva dai dem, che con un colpo a sorpresa hanno proposto un loro disegno di legge sul tema del salario minimo, frutto di un lavoro di ascolto delle necessità di sindacati e associazioni di imprese scontente della prospettiva iniziale. Si tratta di un disegno radicalmente diverso da quello dei cinque stelle: nella versione del Pd, i quattro articoli previsti definiscono che il salario minimo non venga bloccato ad una cifra definita per legge, ma viene previsto un meccanismo che dovrebbe consentire di dare valore legale ai mini previsti dai contratti collettivi nazionali (nel testo dei pentastellati, invece, si fissa il salario minimo a 9 euro lordi per ora). Con questo cambio di prospettiva, la palla passerebbe alle parti sociali che avrebbero la facoltà di definire il salario minimo legale, che andrebbe a riferirsi a quel punto soltanto ai lavoratori fuori dalla contrattazione nazionale.
Il Pd inoltre prevede che presso il Cnel venga istituita una commissione atta a decidere criteri per definire le associazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro più rappresentative in grado di avere questo ruolo importante, il tutto pensato per evitare il dumping salariale e la diffusione di contrattazioni pirata.
A questo punto, è chiaro che per il Pd ci sia lapertura al salario minimo anche se, diversamente da quanto previsto dal disegno dei cinque stelle, per i dem rimane la necessità di porre in posizione centrale i contratti collettivi. Per il Partito Democratico, infatti, se passasse la versione dei pentastellati le aziende potrebbero essere incentivate a lasciare i contratti nazionali, preferendo pagare esclusivamente il salario minimo indicato dalla legge.