Come ogni anno, l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), è tornata a redigere uno studio, come in questo caso, finalizzato al Rapporto mondiale sui salari 2022/23 ‘L’impatto dell’inflazione e del Covid-19 sui salari e sul potere d’acquisto’. Un report che, non senza amarezza – e senza ‘sorprenderci’ – evidenzia come, rispetto al 2008, attualmente in Italia i salari siano molto più bassi (di circa il 12%).
A quanto sembra infatti, Italia, Giappone e Regno Unito sarebbero le uniche economie avanzate del G20, i cui i salari reali – rispetto a quelli del 2008 – oggi hanno toccato – in discesa – livelli ‘disastrosi’. Si parla infatti del 12% in meno in Italia, del -2% in Giappone, e del -4% nel Regno Unito. A monte di tale situazione inflazionistica, manco a dirlo, l’impatto seguito alla guerra in Ucraina, e alla conseguente crisi energetica planetaria, che sta di fatto bloccando la crescita, decretando così il conseguente calo diffuso dei salari reali mensili.
In tutto ciò, come evidenzia il nuovo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro, è ormai evidente la riduzione del potere d’acquisto della classe media, che finisce ritorce in primis per ritorcersi a danno delle famiglie a basso reddito. Insomma non si sfugge: prima il Covid e poi l’inflazione hanno finito per condizionare negativamente il potere d’acquisto, portando nel 2022 ad un calo dei salari di circa lo 0,9% a livello globale.
Come si legge ancora nel report, “La crisi del costo della vita si aggiunge alle ingenti perdite salariali subite dai lavoratori e dalle loro famiglie durante la crisi del Covid-19, il cui impatto, in molti Paesi, è stato maggiore sui gruppi a basso reddito”. Dunque, “Il rapporto mostra che l’impatto dell’inflazione sul costo della vita è maggiore per i lavoratori a basso reddito. Questo gruppo di lavoratori utilizza la maggior parte del reddito disponibile in beni e servizi essenziali, che in genere subiscono aumenti di prezzo maggiori rispetto ai beni non essenziali”. Ciò che preoccupa maggiormente, è che l’aumento dell’inflazione sta velocemente erodendo il valore reale dei salari minimi in molti Paesi per i quali vi era invece una disponibilità di dati.
Max