“In un momento di acute sofferenze sociali come l’attuale, creata dalla pandemia, e in vista di appalti pubblici miliardari grazie agli aiuti europei, dobbiamo essere consapevoli che la presenza mafiosa è più minacciosa che mai a Milano”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante la cerimonia di commemorazione della strage di via Palestro. “Una Milano senza mafie – ha sottolineato Sala – è una città più libera, più ricca e più sicura, in grado di creare lavoro e diventare più equa. Legalità e onestà sono i fari che orientano la rotta di questa città, la fanno crescere e le consentono di attrarre nuovi cittadini provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo”.
Negli ultimi decenni, ha ricordato il sindaco, “la nostra città si è ribellata ai nazifascisti, agli stragisti di estrema destra così come ai mafiosi perché non tollera chi non rispetta la dignità dell’uomo. A Milano siamo accoglienti verso chi vuole costruire un futuro migliore per sé e per la comunità grazie allo studio e al lavoro, ma rifiutiamo chi usa la violenza per togliere la libertà agli altri. A tutti ribadiamo che la nostra comunità crede che libertà, democrazia e sicurezza siano indissolubilmente intrecciati alla legalità”.
“Milano non dimenticherà mai l’orrore del 27 luglio del 1993. 28 anni dopo la strage di via Palestro la nostra comunità si stringe unita nel ricordo commosso di chi è stato vigliaccamente ucciso dalla mafia” ha detto il sindaco di Milano. La lotta di Milano contro la criminalità organizzata, ha rimarcato, “non è finita, perché dopo la stagione stragista del 92-93 i mafiosi si sono nascosti nell’economia libera, radicandosi in modo profondo e occulto”.
Quella sera, a Milano, “sono morti 5 innocenti” ha evidenziato Sala, ricordando i nomi delle vittime una a una: i vigili del Fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di Polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, “un cittadino marocchino, milanese come noi – ha detto Sala -. I tre vigili del fuoco e il nostro agente di polizia locale hanno pagato con la vita un intervento che sapevano essere rischioso. Quando hanno visto il fumo bianco che si alzava da una macchina parcheggiata davanti al Pac, la loro unica preoccupazione è stata disinnescare quell’ordigno per salvare chi stava passeggiando nei giardini di Porta Venezia. Purtroppo, la mano assassina della mafia ha anticipato il loro coraggio”.
Per il sindaco “occorre fare memoria del male della strage di via Palestro perché – ha spiegato – da quell’orrore criminale la nostra città ha compreso come la tutela della legalità sia l’unica via per libertà, diritti e sviluppo. Una convinzione diventata un pilastro del nostro patrimonio valoriale, che consolidiamo grazie al ricordo costante degli eroi della lotta alla mafia”.
Tramite gli attentati del 1993, ha detto ancora il sindaco, “la criminalità organizzata ha tentato di stringere un accordo con lo Stato, per negare la legalità e scambiarla con l’impunità per i boss mafiosi. Quel patto nefasto è stato rifiutato grazie a una resistenza di milioni di italiani onesti partita, ancora una volta nella storia nazionale, da Milano. La nostra città sapeva che piegarsi ai mafiosi così come ai corrotti avrebbe reso i cittadini meno liberi, meno sicuri e più poveri. Milano ha scelto la legalità, e grazie a questa decisione è rimasta il motore che traina il progresso economico e sociale dell’Italia, un ruolo ammirato in Europa e nel mondo”.
Alla cerimonia in via Palestro hanno partecipato anche l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno e l’assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti. “Credo che la commemorazione che ogni anno viene fatta sia importantissima – ha detto Moratti – perché le persone che hanno perso la vita sono in pratica degli eroi che hanno salvato delle persone e sono state un baluardo nei confronti della democrazia. Contro le mafie lo Stato è un baluardo e chi difende lo Stato indica la strada per combattere le mafie”.
A margine della cerimonia, Giuseppe Sala ha risposto su vaccini e green pass. Il sindaco accoglie positivamente la proposta del segretario del Pd, Enrico Letta, di un patto di maggioranza affinché tutti i candidati alle amministrative siano immunizzati: “Mi sembra giustissimo, almeno diamo l’esempio. Io rispetto le opinioni avverse quello che non mi va è l’ambiguità: o da una parte o dall’altra”.
“La mia parte – ha sottolineato – è molto chiara: io sono per i vaccini e per il green pass. Mi esprimo da dicembre a favore della vaccinazione, non ho mai avuto dubbi. Si può vederla in maniera diversa ma evitiamo ambiguità e diciamo le cose come stanno. Dopodiché mi pare che l’unica via per uscirne sia la vaccinazione di massa, altre soluzioni non mi pare siamo state individuate dalla scienza”.