“Il piano strategico che presentiamo oggi mira a costruire una azienda che cresce, genera profitti e cash flow con precisi obiettivi di sviluppo nel settore delle energie tradizionali, nella transizione energetica e nelle infrastrutture sostenibili, operando come abilitatore tecnologico di strategie low carbon”. Il nuovo piano vuole segnare un cambio di passo per Saipem che adotta un business model incentrato su una strategia duale. Da un lato, l’ingegneria per impianti complessi e disegnati in partnership con i nostri clienti tradizionali per attuare la loro strategia di decarbonizzazione; dall’altro, lo sviluppo e la realizzazione di impianti modulari, standardizzati e scalabili e la fornitura di servizi tecnologicamente e digitalmente evoluti”. Lo sottolinea l’amministratore delegato di Saipem, Francesco Caio. “Abbiamo avviato il percorso per costruire una Saipem più sostenibile, tecnologica e profittevole”.
“Serve un nuovo approccio per valorizzare le competenze distintive di Saipem per cogliere le giuste opportunità”, evidenzia l’ad, spiegando gli indirizzi strategici del nuovo piano ‘Verso una nuova Saipem’. “Il piano si basa su un posizionamento forte e competitivo di Saipem, su una solida relazione con i clienti, sull’esperienza acquisita in progetti e infrastrutture complessi, sulla competenza operativa e logistica internazionale e sul nostro importante portafoglio di tecnologie”.
“Dalla logica degli asset alla logica dell’innovazione è il nostro slogan per definire una tipologia di business dove tecnologie e competenze consentono di offrire anche nuovi servizi capaci di generare ricavi più stabili e ricorrenti”.
“La transizione energetica non è un semplice spostamento verso fonti low carbon, ma una radicale trasformazione di un intero ecosistema. Da un settore fortemente centralizzato, caratterizzato da grandi impianti e poco digitalizzato ad uno distribuito, fortemente interconnesso, con una crescente centralità di servizi innovativi e nuovi operatori diversi da quelli tradizionali sul versante sia della domanda che dell’offerta. È un profondo cambiamento che richiede modelli operativi innovativi e flessibili per competere e crescere con profitto”, sottolinea Caio.