Si torna a parlare del caso delle presunte tangenti pagate all’ex ministro dell’Energia algerino e al suo entourage da parte dellex amministratore delegato e attuale presidente del Milan, Paolo Scaroni, tangenti offerte in cambio di appalti per lo sfruttamento di giacimenti petroliferi nel Paese africano. Ebbene, la vicenda sembra essersi rovesciata: il Tribunale di Milano ha infatti assolto Scaroni, insieme a Antonio Vella, manager di Eni, e lo stesso gru petrolifero italiano. La quarta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Giulia Turri, è arrivata alle stesse conclusioni a cui era arrivato tre anni fa il gup Alessandra Clemente. Scaroni e Vella sono stati assolti, così come il gruppo petrolifero, per la presunta maxi tangente da 197 milioni, versata all’allora ministro del Paese africano Chakib Khelil e al suo entourage con le formule ’per non aver commesso il fatto’ e ’perchè il fatto non sussiste’ sia per ottenere appalti petroliferi per un valore di 8 miliardi sia per avere il via libera da Khelil per l’acquisito della First Calgary Petroleum che in joint-venture con la società statale Sonatrach deteneva un giacimento di gas a Menzel, in Algeria. Per i due capi di imputazione sono stati condannati invece gli ex manager di Saipem, la stessa società partecipata di Eni, e gli imputati algerini. Per Scaroni la Procura aveva chiesto 6 anni e 4 mesi e per Vella 5 anni e 4 mesi. Le motivazioni saranno depositata tra 90 giorni.
“Sono felice della decisione del Tribunale di Milano. Devo dire che sono sempre stato sereno e ho sempre avuto fiducia nel lavoro dei giudici. Del resto questa sentenza si pone in continuità con quella di non luogo a procedere del gup che già mi aveva assolto sulla stessa vicenda”: commenta così Paolo Scaroni, ex ad di Eni e attuale presidente del Milan, l’assoluzione da parte dei giudici milanesi al processo sulla vicenda Saipem Algeria.