È stata sgominata dai Carabinieri una banda capeggiata da un’avvenente romena di 20 anni, che prima seduceva le vittime e poi, dopo averle narcotizzate, le derubava di tutti gli averi presenti in casa.
Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Sacrofano sono partite a dicembre 2013, quando un pensionato di Sacrofano, un piccolo paese alle porte di Roma, ha contattato tramite annuncio su internet una ragazza che si proponeva come accompagnatrice. Il malcapitato l’ha invitata ad una cena galante a casa sua, ma proprio durante il pasto e dopo aver bevuto del vino versatogli dalla ragazza, ha accusato un forte mal di testa ed è caduto in un sonno profondo. All’indomani mattina, quando si è risvegliato, l’uomo si è accorto che la sua “entreneuse”, lo aveva rapinato non solo dei soldi contanti, circa 700 euro, ma aveva portato via anche tutto l’oro ed i preziosi posseduti, la pistola regolarmente detenuta, lo smartphone, il tablet e l’autovettura parcheggiata in giardino. L’attività investigativa dei Carabinieri della Stazione di Sacrofano ha consentito di recuperare, dopo qualche giorno, l’autovettura che era stata abbandonata lungo la via Flaminia all’altezza di Prima Porta e di ricostruire tutta la vicenda. La ragazza è stata identificata anche grazie alle impronte lasciate sui bicchieri di vino e si è scoperto che quella sera aveva agito con la complicità di due coetanei connazionali che l’hanno accompagnata a casa del cliente e poi l’hanno recuperata con il bottino, frutto della rapina. I due complici erano già stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria a metà gennaio scorso dai Carabinieri della Stazione di Sacrofano che li avevano rintracciati al quartiere romano di Tor Bella Monaca, mentre sulla ragazza, resasi irreperibile per tutti questi mesi, pendeva un “decreto di fermo” emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli che ha coordinato tutta l’attività di indagine dei Carabinieri. Ieri pomeriggio, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Monte Sacro hanno fermato la ragazza per un controllo in Via Tiburtina e, consultando la banca dati, si sono accorti che su di lei pendeva il decreto di fermo emesso dalla Procura di Tivoli e l’hanno arrestata. È stato chiuso il cerchio su una brutta vicenda. I Carabinieri stanno ora verificando se vi siano stati altri episodi simili, attribuibili alla banda.