Alexey Navalny, l’oppositore di Vladimir Putin, rimane in carcere. Lo ha deciso il giudice del tribunale di Mosca, che ha respinto la richiesta di scarcerazione. Collegato in video all’udienza, Navalny ha definito i manifestanti scesi in piazza lo scorso fine settimana “i veri patrioti” del Paese, “l’unica barriera che impedisce alla Russia di scivolare nel degrado”.
Nel frattempo sono state eseguite 48 ore di custodia cautelare per diversi collaboratori del dissidente, per il fratello Oleg, per la giurista Lyubov Sobol e per la direttrice del sindacato indipendente “Alleanza dei medici”. Sono accusati di presunte violazioni delle norme anti-Covid.