(Adnkronos) – Il rischio che Vladimir Putin venga deposto con un golpe orchestrato dall’Fsb, il servizio segreto interno di Mosca, aumenta ogni giorno di più. E’ quanto sostiene il dissidente russo Vladimir Osechkin, che parla di caos e malcontento diffuso all’interno dell’agenzia a causa dello stallo nell’avanzata in Ucraina, mentre la posizione del presidente russo diventa sempre più instabile. Parlando con il Times quando è passato un mese dall’inizio dell’invasione, Osechkin – che vive in esilio a Parigi, da dove conduce il suo lavoro con il sito Gulagu.ru denunciando gli abusi nelle carceri russe – spiega: “Per vent’anni Putin ha creato stabilità in Russia. Gli ufficiali dell’Fsb, i poliziotti, i magistrati, la gente interna al sistema, sono stati in grado di fare una bella vita”.
Ma ora, rivela, citando una fonte interna ai servizi, sta montando la rabbia per Putin. Intanto perché il leader del Cremlino attribuisce all’Fsb la responsabilità per il fallimento del blitzkrieg in Ucraina e poi perché aumenta la frustrazione per la pesantezza di sanzioni sempre più oppressive. Che impediscono ai vertici dell’intelligence di andare nelle loro case di vacanza o di “portare i figli a Disneyland Paris”. Abituati a una vita diversa e migliore, osserva Osechkin, gli agenti dell’Fsb “non vogliono tornare indietro all’Unione Sovietica”.
E allora ecco che “per ogni settimana e mese che la guerra continua, aumenta la possibilità di una ribellione da parte dei servizi di sicurezza”, sostiene il dissidente, citando la sua fonte interna all’Fsb, che lavorerebbe in un piccolo dipartimento di analisi.
Il 4 marzo scorso, quindi solo otto giorni dopo l’inizio dell’invasione, Osechkin aveva parlato della guerra di Putin come di “un fallimento totale”, paragonabile alla sconfitta della Germania nazista.
Nei giorni scorsi, uno scenario simile era stato ventilato dall’intelligence di Kiev, secondo cui l’elite russa starebbe valutando la possibilità di rimuovere Putin, tramite “avvelenamento, incidente o malattia”. Al suo posto, come successore, sarebbe stato individuato Alexander Bortnikov, il direttore dell’Fsb “recentemente caduto in disgrazia presso il presidente russo” ufficialmente per ”errori di calcolo fatali nella guerra contro l’Ucraina”, riferiva l’intelligence di Kiev.