Diversamente da come vorrebbe far intendere, nel suo Paese rispetto alla situazione internazionale non è affatto ‘tutto rose e fiori’. Premessa la grande fuga dalle principali città sovietiche di tutti gli uomini in odor di leva, oggi a dare un altro inequivocabile segnale che, al di là del ‘cerchio magico’ e dei vecchi alti funzionari dell’esercito, intorno al presidente Putin il malcontento stia crescendo, l’improvviso palesamento dei suoi oppositori, duramente repressi negli anni passati.
Oggi infatti Ivan Zhdanov e Leonid Volkov, fedeli ed affidabili dello storico leader dell’opposizione a Putin, Aleksei Navalny (nella foto) – dopo un tentativo di avvelenamento, è ora confinato in una sorta di ‘gulag siberiano’ – hanno pubblicamente annunciato di aver ristabilito in tutto il paese la loro rete di uffici politici.
L’annuncio è accompagnato dallo slogan: “La maggioranza silenziosa si è svegliata, anche Putin si è svegliato” e, seppure in forma anonima – per evitare l’immediato arresto – Zhdanov e Volkov stanno incitando la popolazione ad aderire, attraverso la compilazione di uno specifico modulo diffuso in rete. I due oppositori del regime, fuggiti all’estero alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina, hanno spiegato che “Quanti ad oggi avevano scelto di restare esterni alla politica, iniziano a realizzare la verità, o almeno a porsi domande“.
Max