Vyacheslav Volodin, presidente della Duma di Stato russa, ha pubblicamente accusato gli Stati Uniti di orchestrare l’arresto di Pavel Durov, il fondatore e CEO della popolare piattaforma di messaggistica Telegram. L’arresto di Durov è avvenuto a Parigi e ha suscitato immediate reazioni da parte delle autorità russe. Volodin, utilizzando il suo stesso canale Telegram per comunicare con il pubblico, ha sottolineato che Telegram rappresenta una delle poche piattaforme su cui gli Stati Uniti non riescono a esercitare il loro controllo. Ha suggerito che l’influenza su Telegram, che opera in molti paesi di interesse per gli USA, sarebbe un obiettivo strategico di Washington.
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Secondo Volodin, il controllo dei social network e la loro censura sono strategie chiave adottate dagli Stati Uniti per mantenere il loro potere e influenzare gli affari interni di altri paesi. Ha dichiarato che per l’amministrazione Biden è cruciale prendere il controllo di piattaforme come Telegram, soprattutto in previsione delle prossime elezioni presidenziali americane. Volodin ha accusato Washington di utilizzare la scusa di combattere le minacce per giustificare la loro sorveglianza totale e la subordinazione delle piattaforme digitali globali. Queste affermazioni sottolineano le crescenti tensioni tra Russia e Stati Uniti sul controllo dell’informazione e la libertà digitale.
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L’arresto di Pavel Durov e le accuse mosse da Vyacheslav Volodin potrebbero avere significative ripercussioni internazionali. La piattaforma Telegram è stata spesso vista come uno spazio libero dalle influenze governative, consentendo una maggiore libertà di espressione rispetto ad altre piattaforme controllate più direttamente. L’arresto del suo fondatore potrebbe essere interpretato come un tentativo di limitare questa libertà, sollevando preoccupazioni non solo in Russia ma anche a livello globale. Le parole di Volodin potrebbero inasprire ulteriormente le relazioni già tese tra Russia e Stati Uniti, specialmente se accompagnate da altre misure di controllo sui media e le comunicazioni.
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