Diverse ore prima dell’attacco russo, l’Ucraina ha subito un pesante e castrante blocco informatico che ha di fatto paralizzato le comunicazioni tra i diversi siti governativi, mettendo in grave crisi persino le agenzie di sicurezza.
Questo per spiegare che oggi all’interno dei conflitti, i sistemi di ‘hackeraggio hanno un ruolo fondamentale. Certo, ci sono dei forti limiti, perché andando poi a forzare livelli più delicati, le cose si complicano e può anche accadere che l’attacco vada a ripercuotersi anche su altre strutture ‘estere’ rispetto a quanto prefissato dagli informatici e, questo secondo precise convenzioni Nato, equivarrebbe ad un attacco in piena regola, con tutte le gravi conseguenze che implicherebbero poi una ‘doverosa’ risposta.
Ecco perché, un conto è tentare di creare ‘problemi possibili’, altro riuscire a puntare con estrema precisione determinati obbiettivi. Si tratta di azioni quindi molto delicate che raramente vanno oltre determinati livelli.
Tuttavia, se nel caso della Russia ‘l’hackeraggio’ nei confronti dell’Ucraina non è potuto andare oltre, altra cosa è invece il ‘lavoro’ ordito dai cyber ed attivisti autonomi, che spesso – in totale autonomia – riescono a superare le protezioni di grosse aziende o stati per poi ricattarli.
Questo per spiegare che nel caso dei cosiddetti ‘pirati’, come il famoso ‘Anonymous’, a monte di un’azione non vi è un interesse ‘politico’ ma, piuttosto i dettami di un’ideologia forse più anarchica, che spesso tende ad intervenire a favore delle difficoltà del soggetto che in una qualsiasi situazione di ‘confronto’ incarna il lato più debole. Comunque acerrimo nemico del potere politico ed economico, spesso ‘Anonymous’ si è prodotto in azioni mirate, volte per lo più alla propaganda, creando in ogni caso difficoltà.
Ed oggi il noto collettivo internazionale di hacker e attivisti, ha messo nel mirino le maggiori agenzie di stampa russe (Tass, Fontanka e Rbk), ed i principali quotidiani (che il Kommersant e l’Izvestia, così come il sito di notizie znak.ru).
Il cyberattacco ha fatto sì che, per diversi minuti, sulle homepage dei media colpiti è comparso un messaggio dove si esortavano i russi a “porre fine a questa follia, a non inviare i propri figli e mariti a una morte certa”. “Putin ci costringe a mentire”.
Ma non solo, oltre che le tv, ‘Anonymous’ ha anche bloccato per alcuni minuti i sistemi di diversi istituti di credito.
Un attacco che segue quanto ‘promesso’ alcuni giorni fa, quando il collettivo degli attivisti aveva annunciato il via all’operazione ‘Op Russia’, contro il presidente Putin.
In sostanza ‘Anonymous’ ha avvertito che avrebbe attaccato ‘la rete propagandistica russa’ (dunque i media, ‘costretti’ a scrivere sotto dettatura’), ed anche i siti del governo.
In un video diffuso, gli attivisti hanno promesso che non resteranno a guardare “mentre le forze russe continuano ad uccidere persone innocenti che cercano di difendere la propria patria”.
Ed oggi gli attacchi…
Max