Aleksej Navalny, l’oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin, ha detto di aver messo fino allo sciopero della fame, iniziato lo scorso 31 marzo, dopo esser stato visitato dai suoi medici personali. “Mi hanno già visitato due volte dei medici civili”, ha scritto Navalny sul suo profilo Instagram, ringraziando chi lo ha sostenuto in questi giorni.
Il dissidente, avvelenato in agosto con il Novichok e in prigione dal 17 gennaio per una condanna del 2014 per violazione di libertà vigilata, pena che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha definito irragionevole, aveva iniziato lo sciopero per ottenere cure mediche adeguate dopo aver segnalato problemi a gambe e schiena.
Ieri diverse città russe sono state teatro di manifestazioni a sostegno di Navalny. Nelle proteste, non partecipate e poderose come quelle di fine gennaio, sono stati fermati se circa 1.800 manifestanti secondo l’ong OVD-info. Poco meno di tre mesi fa gli arresti erano stati più di 11mila.