Mentre siamo nel pieno del countdown che, dal 26 aprile, traghetterà il Paese in una sorta di unica zona gialla ‘accorta’, oggi la cosiddetta Cabina di regia (Iss e ministero della Salute), ha illustrato gli esiti del consueto monitoraggio settimanale della curva epidemiologica. Un’analisi per certi versi confortante, visto che l’Rt è sceso a 0.81 ma, se la scorsa settimana era a 0.85, questo spiega che l’attesa ha deluso le aspettative, e di molto. Tante che nel report si legge: “Si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello critico”.
Inoltre, urge sottolineare che, per quel che riguarda i ricoveri e le terapie intensive, ben 12 Regioni ‘gravitano altalenanti’ sopra la soglia critica. E lo stesso Rt è ancora sopra 1 in 4 Regioni, 2 delle quali (come Calabria e Sardegna) sono considerate a rischio alto.
“L’incidenza – rivela il report della Cabina – è in lenta diminuzione, ma ancora molto elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Di conseguenza, è necessario ridurre rapidamente il numero di casi anche con misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale”. Senza poi contare “L’ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità richiede l’applicazione delle misure utili al contenimento del contagio”.
A tal proposito, come raccomandano gli esperti, ”E’ fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie”, non dimenticando, aggiungono, che ”è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie, compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”.
“Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (29.892 vs 32.921 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (37,9% vs 37,0% la scorsa settimana). Anche in lieve aumento il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,4% vs 38,1%). Infine, il 23,7% è stato diagnosticato attraverso attività di screening”.
Relativa alla settimana dal 12 al 18 aprile, la nuova bozza del monitoraggio, dunque questa settimana si osserva “ancora una lievissima diminuzione dell’incidenza settimanale (157,4 per 100.000 abitanti nel periodo 12-18 aprile vs 160,5 per 100.000 nel periodo 5-11 aprile, dati flusso Iss). Complessivamente, l‘incidenza resta elevata e ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti“.
Con una in meno rispetto alla scorsa settimana, come dicevamo “Attualmente quattro regioni hanno ancora un Rt puntuale maggiore di 1. Tra queste, 2 Regioni (Basilicata e Sicilia) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/Province autonome hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1”. E’ però anche vero che “si osserva un lieve miglioramento generale del rischio, in ogni caso, con 2 Regioni (Calabria e Sardegna) che hanno un livello di rischio alto secondo il Dm del 30 aprile 2020; 14 Regioni/Province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui 2 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane), e 5 Regioni hanno una classificazione di rischio basso“.
Infine, conclude il report sul monitoraggio, ”Rimane alto il numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (12 Regioni/Pa vs 14 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (35%), anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.526 (13 aprile) a 3.151 (20 aprile)”. Infine, concludono gli esperti, “Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sotto la soglia critica (36%) per la prima volta dopo varie settimane. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 26.952 (13 aprile) a 23.255 (20 aprile)”.
Max