“Come azienda leader nella ricerca avanzata in campo biomedico, abbiamo deciso di investire nel talento degli insegnanti e delle giovani generazioni, ideando e promuovendo per quattro anni Mad for Science, che ora, alla sua quinta edizione, da progetto di Responsabilità Sociale d’Impresa, è diventato la mission della Fondazione DiaSorin. Mi auguro che, anche grazie all’interlocuzione creatasi con il Ministero dell’Istruzione, sempre più scuole conoscano il progetto e possano coglierne le opportunità didattiche e di orientamento alle carriere scientifiche. La partecipazione a Mad for Science condivide con i docenti una metodologia di progettazione e di lavoro che è potenzialmente replicabile anche per i numerosi altri bandi disponibili oggi per le nostre scuole”. Lo ha detto Carlo Rosa, amministratore delegato del Gruppo DiaSorin, nel corso della presentazione del progetto “Mad for Science” che si è svolta questa mattina.
“Abbiamo capito – ha aggiunto – che per imparare ad amare la scienza bisogna vederla, una cosa è vederla sui libri e un’altra è sperimentarla fisicamente. Abbiamo compreso che era necessario finanziare le scuole attraverso un contest che premiasse il merito degli studenti e cosi è nato questo programma che poi è arrivato al livello nazionale”.
“Nel nostro Paese – ha sottolineato Rosa – non abbiamo una tradizione Biotech, anche perché qui in Italia non è mai nata una grande azienda farmaceutica. Ogni volta che abbiamo bisogno di un ricercatore o di un ingegnere andiamo a prendere un fenomeno, perché andiamo a prendere l’1% dei ricercatori del Politecnico. Noi produciamo eccellenze al livello mondiale, le migliori menti al mondo nascono nel nostro Paese. Il problema è che le impieghiamo troppo poco, e quindi molti sono costretti ad andare via”.