(Adnkronos) – “In Codere abbiamo fatto del gioco responsabile il perno centrale delle nostre attività. Abbiamo avuto l’intuizione spesso di mettere in campo iniziative anche quando non erano ancora previste dalle normative”. Lo ha ricordato Imma Romano, direttrice relazioni istituzionali e comunicazione di Codere Italia, in occasione della ‘Giornata Internazionale del Gioco Responsabile’ che si celebra oggi, 17 febbraio.
“Ci siamo occupati – ha illustrato – di fare informazione e formazione nelle nostre sale molto prima del decreto Balduzzi. Le nostre sale sono tutte perfettamente allestite e attrezzate con materiali per dare una corretta informazione sia sui regolamenti di gioco ma anche, e soprattutto, sulle derive dei comportamenti di gioco. Sebbene una piccolissima parte delle persone che giocano diventino giocatori con patologie, abbiamo ritenuto che si dovesse partire da una corretta informazione per far sì che le persone potessero rendersi conto di quale sia il loro atteggiamento rispetto al gioco”. Inoltre, ha aggiunto, “abbiamo dato vita a un progetto importante sul tema dell’usura, per far sì che il fenomeno potesse essere conosciuto e riconosciuto ed eventualmente trattato dalle persone nelle nostre sale”.
Oltre all’informazione, sul tema della formazione Codere Italia ha previsto, “per dipendenti e clienti b2b una piattaforma, che si chiama Codere Training, che viene aggiornata periodicamente perché sia in linea sempre con le normative vigenti e possa dare informazioni corrette a chi ha deciso di seguire il corso online”, ha detto ancora Romano.
“Parte importante del nostro lavoro – ha proseguito Romano – è stato ‘In nome della legalità’, workshop itinerante che nel 2013 è partito da Roma e ancora oggi, almeno un paio di volte all’anno, tocca le città italiane. In alcune è stato ripetuto nel tempo per trattare temi del settore gioco che non siano solo gli aspetti imprenditoriali, ma anche e soprattutto quelli critici, attraverso un dialogo costante sui territori dove operiamo, per monitorare e non nascondere le problematiche. Affrontare serenamente il problema serve a far rimanere il gioco quello che deve essere, intrattenimento, e sollevare anche il tema dell’illegalità che è il primo concorrente dell’operatore legale”.
Proprio guardando alle “attività concrete sui singoli territori”, Romano ha ricordato l’iniziativa avviata assieme alla Asl Torino 3, “che ha coinvolto Codere Italia nel progetto ‘Il tempo è denaro’, che ha previsto una serie di incontri tra gli operatori sanitari e i nostri operatori di sala, per cercare di condividere reciproche esperienze sui temi del gioco patologico”. Inoltre, ha continuato Romano, “l’iniziativa ci ha anche dato l’occasione per spiegare ai nostri clienti il valore e l’importanza stessa del progetto, che si concretizzava nella presenza di un camper gestito dalla Asl al di fuori della sala, a disposizione per fare chiacchierate, test e valutare la posizione dei giocatori che hanno voluto partecipare, così da avere una visione più chiara del contesto della Torino 3 sul tema, parlandone direttamente con operatori e clienti”.
Si tratta, ha quindi aggiunto, “di un modello di relazione tra operatori di gioco e operatori sanitari sul territorio che potrebbe essere un’esperienza da replicare quanto più possibile in tutte le città, perché è l’unico modo per far sì che le persone che ne hanno bisogno abbiano il corretto supporto e allo stesso tempo l’operatore di gioco legale fa entrare la ‘medicina’ nelle sale”, ha concluso Romano.