CALCIO

Romagnoli: Lazio, un sogno che si realizza

Romagnoli-Lazio, un sogno che si realizza: le sue parole. “Credo si sia realizzato il mio sogno di quando ero bambino, che non volevo giocare in Serie A ma nella Lazio. Penso sia stata l’emozione più grande della mia vita, sicuramente sportiva ma della vita in generale. Indossare questa maglia per me vuol dire coronare quello che sognavo da bambino”: in questi termini si è espresso il neo acquisto biancoceleste, Alessio Romagnoli, ingaggiato dalla Lazio del presidente Lotito dopo un lungo corteggiamento, andando a concretizzare un desiderio della piazza, del club e dello stesso difensore ex Milan, che ha apertamente parlato di fede.

“Credo che non ci sia nulla di male a manifestare la propria fede. Anche se uno ha giocato per tanti anni in una squadra, se porta rispetto e dà il proprio meglio alla squadra per cui sta giocando, può dichiarare tranquillamente quella per cui tifa. Come feci io diversi anni fa. ”

Romagnoli ha proseguito. “Andare via dalla Roma per me è stato un passo molto importante perchè andavo in un grande club come il Milan e mi sono sentito libero di esprimere per chi tifo. Quella maglia (si riferisce al famoso scatto del 2015 con la maglia bandiera, ndr) è stata una delle più belle di sempre fatte dalla Lazio, secondo me. Giustamente volevo ricordare quel momento”

E ancora. “Credo sia un effetto fantastico. Sin da bambino andavo allo stadio, mio padre è della Lazio e mia nonna a cui ero tanto legato era Laziale. Significa tanto indossare la maglia tanto sognata. Diciamo che la 13 me la porto dietro da tanti anni. Io penso che Nesta sia stato il più forte difensore di tutti i tempi, nessuno sarà mai come lui per quello che ha rappresentato alla Lazio e al Milan. È un qualcosa di irripetibile. Indossare la sua maglie e il suo numero è emozionante, l’ho indossata al Milan e ho l’onore di farlo qui. Cercherò di fare del mio meglio”.

Inevitabile poi parlare di Nesta. “Si sa che la Lazio in quel periodo aveva problemi finanziari, lui era uno dei sacrificabili. Credo che per lui sia stato un forte trauma, è stato bravo poi a vincere tutto al Milan. Il dispiacere è che ce lo siamo goduti poco. Avrebbe potuto darci qualche altra gioia con quella squadra, resta la felicità di averlo vissuto in quegli anni. Io ho conosciuto personalmente Alessandro Nesta, tramite amici e l’ho rivisto al Milan lo scorso anno. In questi giorni non ho sentito nessuno, solo i miei amici e la mia famiglia. Ho cercato di isolarmi, di stare tranquillo e di chiudere la trattativa”