ROMA, UTILIZZANDO CARTA D’IDENTITA’ FALSIFICATA, TENTA DI INCASSARE UNA SOMMA DI DANARO DERIVANTE DA PRESTITO.

    polizia-2Agli agenti del Compartimento della Polizia Postale arrivò una segnalazione, avvisarono i colleghi del Commissariato Ponte Milvio con i quali avevano subito iniziato a collaborare nelle indagini. 

    Secondo quanto emerso una persona, sostituendosi al vero beneficiario, si sarebbe dovuta recare di mattina presso un ufficio postale in zona Ponte Milvio per riscuotere un prestito richiesto tempo prima e per il quale era nel frattempo arrivata l’autorizzazione. Gli agenti inizaino un servizio di appostamento, hanno atteso pazientemente per qualche giorno che il truffatore si presentasse ed alla fine i loro sforzi sono stati ricompensati. Due giorni fa, di prima mattina un uomo, dicendo di dover riscuotere una somma derivante da una richiesta di prestito, si è presentato allo sportello insieme ad altre due persone, uno dei quali, forse per rendere più credibile il contesto, ha dichiarato di essere un intermediario finanziario. A quel punto i poliziotti sono intervenuti e hanno bloccato i tre, che sono stati condotti presso gli uffici del Commissariato in attesa degli ulteriori accertamenti. Nell’immediatezza non è stato rinvenuto alcun documento d’identità, ma da un più attento controllo è spuntata da una fioriera, situata vicino agli sportelli  dell’ufficio postale, una carta d’identità riportante il nominativo del beneficiario del prestito ma con su apposta la foto della persona presentatasi per l’incasso, identificato per P.F., 33enne originario della provincia di Frosinone. Al termine degli accertamenti il predetto è finito in manette, per rispondere di fabbricazione ed uso di documento falsificato, tentata truffa e sostituzione di persona. Degli ultimi due reati dovrà rispondere anche il presunto intermediario finanziario, mentre il terzo uomo, presente sul posto ma che non ha preso parte in alcun modo alla vicenda, è stato rilasciato. Le indagini non si sono comunque concluse. Nell’effettuare le perquisizioni domiciliari, è stato infatti rinvenuto e sequestrato numeroso materiale tra cui computers, cellulari e carteggio vario relativo a numerosi altri prestiti che, dai primi riscontri, potrebbero essere stati richiesti ed ottenuti presentando cud e buste paga falsificate, tanto da far ritenere agli investigatori di trovarsi in presenza di una vera e propria organizzazione che, utilizzando vari prestanome, forniva loro certificazione falsa in modo da  poter ottenere fraudolentemente prestiti da banche ed uffici postali.    Le ulteriori indagini cercheranno pertanto di risalire all’organigramma completo dell’organizzazione.