CALCIO

Roma, tutte le verità di Totti: da Conte a De Rossi

La sala del Coni era gremita, c’erano microfoni, flash e telecamere ovunque. Ma sembrava una chiacchierata rilassata, tra chi non ha niente da nascondere. Il calcio raccontato senza peli sulla lingua, anche se il focus del discorso è come una coltellata al cuore. Totti lascia la Roma dopo trent’anni, lo fa in maniera definitiva durante una lunghissima conferenza stampa durata un’ora e mezza. “Avrei preferito morire piuttosto che staccarmi dalla Roma”. Basterebbe questa frase pronunciata dall’ex capitano giallorosso per rendere la gravità del momento.

Totti però non ha mai perso il sorriso che lo ha sempre contraddistinto, ha risposto con ironia pungente e una disinvoltura inusuale per chi davanti alle telecamere non si è mai trovato completamente a suo agio. Abbozza un sorriso e poi sgancia la bomba, senza nascondersi: “Io sono sempre abituato a dire la verità – ha ribadito – per questo non sarei potuto rimanere all’interno di quella società”. Il primo concetto espresso era già risaputo, attendeva solo di essere messo nero su bianco: “Lascio la Roma, ma non per colpa mia”.

“Conte l’unico allenatore che ho contattato”

La conferenza fiume (Clicca QUI per leggerla tutta) ha messo in mostra un Totti deciso e maturo, consapevole della sua scelta nonostante l’enorme difficoltà che gli ha comportato prenderla. “Erano otto anni che la dirigenza tentava di mandare via i romani dalla Roma, ci sono riusciti”. Un rapporto, quello Totti e gli americani, mai sbocciato. Un ruolo, quello da dirigente, solo di facciata: “Non mi hanno mai preso in considerazione, non ho mai pesato in alcuna scelta. Non sono andato a Londra perché me lo hanno detto due giorni prima quando già avevano deciso tutto. Che andavo a fare?”.

Tante le verità rese note da Totti, a partire dal nuovo allenatore: “L’unico che ho chiamato personalmente con Fienga è stato Conte. L’ho incontrato diverse volte, poi per diversi motivi ha detto no. Il motivo del rifiuto? Cercava un progetto da portare avanti, non una rivoluzione da compiere”. Chi invece ha detto sì senza nemmeno pensarci è stato Ranieri: “Con lui non abbiamo parlato di niente, né di soldi né di squadra. Appena gli ho chiesto disponibilità mi ha detto ‘ci vediamo a Trigoria’”. Da un romano all’altro, Totti ha spiegato anche l’addio di De Rossi. “Alla società ho detto che se aveva intenzione di lasciarlo andare a fine anno avrebbe dovuto comunicarglielo subito. Invece a Trigoria le cose si fanno sempre in ritardo”. Infine sull’articolo di Repubblica e l’email in cui è stato imp0licato lo stesso De Rossi: “Io mi fido ciecamente di Daniele, sono sicuro che non abbia mai detto nulla contro la Roma”. Il futuro dei due potrebbe essere ancora insieme, magari allo stadio: “Un giorno prendo De Rossi e andiamo insieme in Curva Sud. Io sono e sarò sempre tifoso della Roma”, ha concluso Totti.