L’ultima truffa in ordine di tempo, emersa di recente nella capitale, è quella dei salta-fila al Colosseo: la vendita di biglietti (a prezzi maggiorati) con il pos collegato direttamente al conto corrente bancario personale. Un business enorme e illegale in piena piazza dell’Anfiteatro Flavio. Se prima gli ambulanti vendevano ticket sulla strada per conto di misteriose agenzie turistiche, adesso lavorano in proprio, come “tour operator”, con tanto di personale conto presso un istituto di credito.
Quasi tutti extracomunitari, dal Bangladesh, Mali, Tunisia, Senegal, un solo italiano nel gruppo, sfruttavano il sistema di contingentamento anti-Covid e la vendita dei biglietti per il Colosseo, che è solo online, per prenotare e acquistare tantissimi biglietti per poi rivenderseli sulla piazza a prezzo maggiorato.
I promoter avvicinavano con ingenui e sprovveduti turisti alla ricerca dei ticket e anziché venderli al prezzo regolare di 16 euro, lo caricavano di dieci euro in più, con la scusa di spese di agenzia. Una cresta belle e buona pagata tramite pos, collegato ad un conto corrente bancario personale o intestato a finte società. Segno di un’attività irregolare redditizia avanzata, da condurre apertamente, dando l’idea perciò di essere autorizzati.
Per i bagarini è scattata una sanzione e un ordine di allontanamento da tutta la zona del centro storico: nel caso di reiterazione scatterà il daspo urbano, con il divieto di accesso in centro per due anni.
Per i bagarini è scattata una sanzione e un ordine di allontanamento da tutta la zona del centro storico: nel caso di reiterazione scatterà il daspo urbano, con il divieto di accesso in centro per due anni.