Pena ridotta di 2 anni per Gianfranco Lande. L’ha deciso la prima Corte d’Appello di Roma che ha ridotto la condanna di primo grado a 9 anni di reclusione eliminando l’aggravante contestata d’aver agito anche al di fuori dei confini dell’Italia. La sentenza e’ stata pronunciata dopo una camera di consiglio durata cinque ore. L’accusa per Gianfranco Lande era quella di associazione per delinquere finalizzata alla raccolta abusiva di risorse finanziarie. La Corte si e’ riservata sulla concessione a Lande degli arresti domiciliari previa applicazione del bracciale elettronico per controllare i suoi movimenti. Era stato anche il procuratore generale Otello Lupacchini a sollecitare la concessione degli arresti domiciliari pur chiedendo la conferma della condanna di primo grado. Per decisione della Corte Lande e’ stato anche condannato al pagamento di una multa di 15mila euro e a risarcire i danni a due parti offese, Giuseppe Giuliani Ricci e Pier Luigi Romagnoli che in primo grado si erano visti respingere la richiesta di risarcimento. La condanna in primo grado era stata inflitta a Lande il 28 giugno dello scorso anno. Oggi la Corte ha condannato colui che fu definito il ’Madoff’ dei Parioli a risarcire a un ampio numero delle persone da lui truffate le spese di giudizio. Si tratta di somme varianti dai 3mila ai 4mila euro. Di questa decisione beneficeranno diverse decine di persone danneggiate. La sentenza di condanna in primo grado era stata pronunciata il 28 giugno del 2012. A Lande era stata contestata la responsabilita’ d’aver fatto una megatruffa da oltre 300 milioni di euro in danno di gran parte dei suoi 1.700 clienti ai quali e’ stata fatta balenare la possibilita’ di ricavare vantaggiosi guadagni attraverso l’investimento delle somme affidate alle societa’ dello stesso Lande. Nel raggiro furono coinvolti esponenti della nobilta’ nonche’ vip e attori e anche calciatori. La Corte che oggi ha pronunciato la sentenza entro 90 giorni depositera’ la motivazione della sentenza spiegando perche’ per Lande, oggi in aula, e’ stata esclusa l’aggravante della transnazionalita’ contestata in primo grado.