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Roma, Trascrizioni – Cicculli: “Le famiglie arcobaleno come tutte le altre, genitori bambine e bambini, hanno gli stessi diritti”

Non aspettiamo di essere i prossimi bersagli delle politiche del governo, perché già sta succedendo a tutte e tutti, perché i diritti non accessibili diventano privilegi. La Procura di Padova contesta la legittimità genitoriale di 33 coppie che avevano registrato atti di nascita dal 2017 ad oggi.

Sei anni, questa l’età delle bambine e dei bambini che perdono un cognome e il diritto alla propria famiglia così come l’hanno conosciuta fino ad oggi. Si tratta di famiglie come tutte e il fatto che siano omogenitoriali non le renderà mai diverse e non renderà i loro figli meno titolari di diritti.

Lo abbiamo ribadito ieri alla manifestazioni “Genitori non criminali”, promossa dall’associazione Luca Coscioni con le Famiglie Arcobaleno per rispondere alla proposta di legge che intende rendere la Gestazione per Altri un reato universale. Le forme della genitorialità e dell’affettività non accettano atti di accusa e vanno difese e tutelate.

L’offensiva della destra di governo non può rimanere senza risposta, è necessario attivare tutti i canali possibili sia nella società che nelle istituzioni per impedire che i tentativi discriminatori e liberticidi vadano in porto e per tutelare i diritti dentro e fuori la comunità Lgbt+.

In continuità con la recente trascrizione dei primi due atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali composte da due donne, da parte del Sindaco Gualtieri, ci impegneremo perché Roma Capitale continui a essere in prima fila nella battaglia per la tutela dei diritti di tutte e tutti”.

Lo dichiara la presidente della Commissione capitolina Pari Opportunità Michela Cicculli (nella foto).

Max