Questa mattina il Gico della Guardia di Finanza ha smantellato un’organizzazione criminale che spacciava nella periferia Ovest e sul litorale di Roma. Quindici le persone arrestate, di cui sette percettori del reddito di cittadinanza, per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. A capo dell’organizzazione la settantenne Bianca Zarfati, alias “zia Bianca”, già agli arresti domiciliari, che si riforniva della merce da Marco Corina, 68 anni, e Marcello Galuzzi, 58. Da quanto emerso dalle intercettazioni, i tre si definivano gli ultimi a operare “con serietà nel settore, alla vecchia maniera”.
Dalla sua casa di Fiumicino “zia Bianca” gestiva gli affari illeciti della banda, intrattenendo i contatti per la riscossione del denaro con Fernanda Succi (63 anni), la figlia Valentina Mercadante (39) e Cesira Succi (62). Il giudice ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per Mercadante, mentre i domiciliari per le Succi.
Zarfati era in contatto anche con un peruviano, Walter Jesus Nunez Morez, che trattava la droga a prezzi concorrenziali direttamente con il Sud America. Per Monez, 42 anni, e un altro membro della batteria dei peruviani, Huaman Junior Gabino (34 anni), è stata disposta la misura cautelare in carcere.
Gli inquirenti hanno inoltre scoperto che il sodalizio criminale utilizzava un linguaggio in codice molto singolare nelle conversazioni telefoniche. La cocaina diventava, a seconda dei casi, “lasagne”, “fettine panate” e “spaghetti alle vongole”. “Le telefonate mie e sue sono tutte di mangiate – dice “zia Bianca in una colloquio captato – mai… mai parlato di niente”.
Mario Bonito