Ad occhio, cera da aspettarselo. Ma i freddi numeri portano allattenzione dellopinione pubblica un dato forse ancora più preoccupante di quello che emerge dalle sole sensazioni. Il problema delle buche a Roma porta danni incontrovertibili, preoccupanti e anche grotteschi, se si fanno i conti con le degenze ospedaliere dovute allo stato delle strade capitoline.
Buche e non solo: strisce pedonali evanescenti, alberi lasciati allo stato selvaggio e mai potati e manutenzione spesso totalmente assente del fondo stradale. E i risultati sono ben chiari: questanno, o per meglio dire da gennaio ad oggi, ci sono già più di 10mila romani finiti al pronto soccorso con una frattura rimediata in un incidente stradale: + 11% rispetto allo stesso periodo dellanno scorso.
La serie di casi è varia, ma sono i dati finali, nel loro complesso, ad allarmare: oltre 1.200 accessi in più nei reparti di emergenza rispetto al 2017. Le unità di pronto soccorso che hanno ricevuto più pazienti con fratture sono quelle del policlinico Umberto I, di San Camillo, di San Giovanni, del policlinico Gemelli, ma anche Pertini, Casilino, CTO e Santo Spirito. Circa il 20% delle fratture a Roma sono causate da incidenti stradali. Un numero crescente, un migliaio di pazienti in più allanno dal 2016. Se la tendenza, come sembra tristemente probabile, sarà confermata, a fine dicembre si potrebbe tagliare il nefasto traguardo di 14mila fratture nellanno tra tamponamenti di coda, investimenti, e scivoloni per buche o marciapiedi malconci.
È difficile non notare che il numero di incidenti aumenta con il progressivo deterioramento delle strade, con crateri che si moltiplicano sullasfalto e la vernice degli attraversamenti pedonali che scompare fino a diventare trasparente. Naturalmente, anche altri fattori giocano un ruolo nelle statistiche. Lultimo rapporto dellACI ha dichiarato che il 26% degli incidenti nel 2017 è stato causato da una velocità eccessiva, il 23,7% da guida distratta, il 22,4% da segnali non rispettati. In breve, ci sono spesso una serie di ragioni dietro le escalation di incidenti. Ma anche la qualità della carreggiata, inevitabilmente, fa la sua parte.