Non cè pace per le stazioni metro di Roma e per i mezzi in transito lungo tutto il perimetro capitolino. Se la notizia della scala mobile ha fatto il giro del mondo e, successivamente, si è diffusa la notizia di un significativo disservizio lungo la tratta della metro B, vanno ricordati allo stesso tempo i diversi e spiacevoli episodi che la stessa linea, nei mesi precedenti, ha dovuto subire. In particolare si ricorda un caso capitato ad Aprile, quando lindicazione di un imprecisato fumo da un treno aveva fatto interrompere il transito lungo la metro B per ore.
In particolare cera stata una interruzione di transito nel tratto San Paolo – Castro Pretorio quando si era diffusa la notizia, con relativo panico e ovvi momenti paura tra i passeggeri, di un incendio in corso. Cera stato chi aveva raccontato di aver visto fumi pericolosi. “Abbiamo visto fumo da un treno che transitava poco prima delle 7” raccontano alcuni utenti. Il primo canale su cui le informazioni avevano girato, ancora una volta, era stato quello dei social: con i cittadini a raccontare i propri disagi.
“Termini nel caos più totale, hanno chiuso tutte entrate/uscite della Metro B, anche quelle di scambio con Metro A, se succede qualcosa la gente rimane intrappolata come topi” aveva twittato un cittadino. “Mezza metro B ferma e per le strade della Capitale scene da apocalisse”, asseriva un altro. Molti si erano sentiti male, colpiti da panico. Poi, tra contestazioni, polemiche e nervosismo dilagante, la linea B della metropolitana era stata riattivata.
A quanto era poi emerso, la sospensione del transito era stata prodotta tuttavia non già da un problema strutturale vero e proprio, ma proprio dal panico generato da chi aveva avviato “segnalazioni di pulviscolo presente in alcune stazioni”. La spiegazione, o per meglio dire il chiarimento, era arrivato nel corso di una conferenza stampa in piazza del Campidoglio del presidente della commissione Trasporti di Roma Enrico Stefano. Il pulviscolo, secondo quanto era emerso, era stato generato dalle pietre presenti sui binari in seguito a lavori di manutenzione ordinaria notturna. Diversi passeggeri, notandolo, avevano dato lallarme, e dal panico che ne era seguito si era deciso di procedere con lo stop di una tratta della metro. Dopo i controlli Atac, e un paio di ore di interruzione, il servizio aveva ripreso a funzionare.
Come si comprende, non sempre e non necessariamente un disservizio legato alla regolarità delle corse metropolitane può essere attribuito alla inadeguatezza strutturale della linea o a problematiche contingenti: ma appare evidente allo stesso tempo come il panico che spesso si genera è, dopotutto, figlio delle diverse complicanze a cui pendolari e viaggiatori, sovente, su mezzi pubblici così utilizzati in una città dampio spettro come Roma sono purtroppo soggetti.
Nella specifica circostanza, poi, va anche detto che Atac aveva subito predisposto bus sostitutivi nel tratto interessato dallinterruzione. Le vetture erano state prese dassalto dai cittadini e dai numerosi turisti presenti della capitale. Pronta e efficace era stata anche la risposta dellintervento dei vigili del fuoco che avevano effettuato delle verifiche nelle stazioni interessate dal momento che alcuni utenti avevano segnalato la presenza di pulviscolo nero.