Ad essere preso di mira, questa volta, quello di via Vermicino alla Borghesiana. I poliziotti durante il servizio di controllo del territorio, verso le 16.00, mentre transitavano in via di Vermicino, hanno notato un uomo con uno zaino nei pressi del bancomat dellufficio postale, il quale alla vista dei poliziotti si è girato di scatto allontanandosi. Luomo è entrato repentinamente in un auto parcheggiata nelle vicinanze alla cui guida cera una seconda persona, nascondendosi sul sedile posteriore. Gli agenti, insospettitesi hanno deciso di controllare i due, i quali hanno cercato di opporsi al controllo di polizia. I due dopo aver minacciato i poliziotti con un coltello, li hanno spintonati cercando di allontanarsi a piedi. Inseguiti, sono stati immediatamente bloccati. Durante la perquisizione allinterno dello zaino, i poliziotti hanno trovato un supporto di plastica simile a quello degli sportelli bancomat completo di batteria per alimentare un circuito di memoria e una microcamera che attraverso un foro posto al centro dello stesso, permette di leggere i codici di sicurezza digitati dagli utenti. Rinvenuti inoltre alcuni attrezzi utilizzati per clonare lo sportello bancomat. Allinterno dellauto inoltre, gli agenti hanno rinvenuto un navigatore satellitare, tre telefonini e una batteria dello stesso tipo di quelle usate per il supporto di plastica. Nei portafogli dei due è stata trovata una ricevuta bancomat con trasferimento di denaro a favore di una loro conoscente, oltre che numerose banconote. Dalla verifica dello sportello bancomat è stato accertato che era stato manomesso e applicato un supporto di plastica di colore verde completo di circuito stampato con una microcamera per lacquisizione dei dati delle carte bancomat simile a quello trovato nello zaino del fermato. I due identificati per D.C.G. 30enne e N.R.C. di 26 anni, entrambi di origine romena e senza fissa dimora, sono stati arrestati dalla polizia per il reato di accesso abusivo a sistema informatico e resistenza a pubblico ufficiale.