“Le notizie di questi giorni, relative al rischio che i lavori per la realizzazione della linea metropolitana di Roma denominata metro C potessero fermarsi, sono state smentite dai fatti. Oggi, l’amministrazione di Roma Capitale ha infatti trasferito le somme necessarie per il pagamento di metro C al soggetto attuatore Roma metropolitane e nelle prossime ore i soldi saranno nelle tasche del consorzio”. Lo sottolineano i sindacati Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, secondo cui non ci sono alibi e i lavori devono continuare. “Inoltre, l’emendamento presentato alla Legge di stabilita’ nella commissione bilancio del Senato, la cui approvazione avrebbe reso impossibile il pagamento dei 166 milioni di euro, quale prima trance dell’atto attuativo sottoscritto tra il consorzio metro C e Roma Metropolitane il 9 settembre scorso, e’ stato ritirato”, osservano. “Giunti a questo punto – dichiarano le Segreterie provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil – siamo convinti che non ci siano piu’ alibi per nessuno, tali da impedire il proseguimento della metropolitana sino a piazza Venezia, considerando che il 15 dicembre e’ stata puntualmente consegnata ad Atac la prima tratta Pantano-Centocelle, rendendo disponibili ulteriori 300 milioni di euro che si aggiungono a quelli gia’ disponibili per la tratta San Giovanni-Colosseo”. “Siamo convinti – sottolineano i sindacati – che questa metropolitana serva alla citta’ per una mobilita’ moderna e serva al settore delle costruzioni per creare occupazione, considerata la drammatica crisi che il settore e quindi le imprese e i lavoratori stanno attraversando. Se qualcuno vuole giocare allo sfascio, per combattere una battaglia politica o economica per determinare la propria egemonia sulla citta’, sappia che non gli sara’ consentito”. Per questi motivi, concludono le segreterie provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, “richiamiamo al proprio senso di responsabilita’ le societa’, Vianini, Astaldi, Cmb e Ansaldo, quali soci del consorzio metro C, ad attivarsi immediatamente affinche’ i cantieri riprendano le attivita’ a pieno regime e per saldare gli stipendi di tutti i lavoratori presenti nell’opera, a qualsiasi titolo contrattuale’’.