ROMA, SI FINGONO AGENTI DELLE FORZE DELL’ORDINE E DEPREDANO UN APPARTAMENTO

    carabienieri stemmaSi sono presentati in 3 alla porta di un appartamento nel quartiere romano di  Primavalle, fingendosi appartenenti dell’Arma dei Carabinieri. Hanno mostrato quello che in realtà era un falso distintivo per farsi aprire e anche una pistola, affermando di dover effettuare una perquisizione domiciliare al fine di trovare della sostanza stupefacente. Una volta entrati nell’abitazione di tre cittadini filippini, i finti C.C. hanno costretto gli inquilini a rimanere nella cucina e di attendere l’esito della perquisizione.

    E quando uno dei filippini ha fatto loro richiesta di mostrare un permesso relativo al controllo da effettuare, per tutta risposta ha ricevuto un pugno in volto. Quindi, mentre uno dei malviventi teneva in ostaggio i tre sotto la minaccia della pistola, gli altri due hanno saccheggiato l’appartamento. Dopo aver rinchiuso in alcune buste il ‘bottino’ consistente in  4 computer portatili, 2 iPad, una fotocamera e tre telefoni cellulari oltre una somma di 800 euro, due dei tre finti CC, recandosi presso l’ingresso hanno ordinato ai tre extracomunitari di spostarsi in una delle camere da letto al fine di poter proseguire in controllo negli altri ambienti della casa. Ma mentre i tre si spostavano hanno notato che le due persone all’ingresso uscivano dall’appartamento portandosi con se le buste. Così, una volta rimasti ‘in compagnia’ dell’unico componente della banda, e privo di armi, i tre si sono fatti coraggio cercando di sopraffarlo. E’ stato in quel momento che è intervenuta una pattuglia del commissariato Primavalle, giunta sul posto a seguito di una segnalazione al 113 effettuata poco prima da un vicino. Bloccato l’uomo, successivamente identificato per R.L., romano di 34 anni, gli agenti sono stati resi edotti di quanto accaduto poco prima. Sono state quindi avviate le indagini, anche con l’ausilio della Polizia Scientifica per i rilievi, in quanto nell’appartamento sono stati rinvenuti un telefono cellulare appartenente ad uno dei banditi ed il falso distintivo usato per compiere la rapina. E proprio dal cellulare, durante le fasi degli accertamenti, sono stati estrapolati due numeri di telefono corrispondenti ad un certo ‘Daniele’ e a tale ‘Maresciallo Sasà’ gli stessi nomi che le vittime hanno sentito profferire dai tre banditi durante il loro ‘controllo’ nell’abitazione. Una volta risaliti alle utenze telefoniche ed domiciliari , gli investigatori, hanno potuto così stringere il cerchio attorno ai due fuggitivi ed individuarli poco dopo.  R.L, al termine delle indagini, è stato arrestato per rapina aggravata in concorso con uso di armi da fuoco e usurpazione di titolo, le altre due persone sono state indagate in stato di libertà per il medesimo reato.