Nel quartiere Don Bosco, a Roma, si è verificata una nuova rissa culminata con il lancio di bottiglie e vetri infranti. L’episodio, avvenuto in un bar, ha coinvolto tre persone, successivamente arrestate dalla polizia con l’accusa di rissa aggravata. La situazione ha suscitato ulteriore allarme tra i residenti, già preoccupati per la crescente tensione legata alle occupazioni abusive e alle attività di bande criminali. Le autorità continuano a monitorare il quartiere, teatro di episodi di violenza urbana sempre più frequenti.
La lite è scoppiata nel pomeriggio di sabato in un bar situato in via Ponzio Comino. Secondo le testimonianze raccolte, una cliente cinquantenne di origine cubana si è infuriata quando le è stato negato un drink dalla barista, una donna quarantenne di origine cinese.
Il rifiuto ha innescato un acceso alterco verbale, sfociato nel lancio di bottiglie contro la vetrina del locale. La situazione è presto degenerata in una rissa che si è spostata fuori dal bar, sotto gli occhi dei residenti, molti dei quali hanno allertato le forze dell’ordine.
Gli agenti della polizia, intervenuti tempestivamente, hanno sedato il conflitto e arrestato i tre protagonisti con l’accusa di rissa aggravata.
L’episodio ha suscitato nuove preoccupazioni tra gli abitanti del quartiere, già esasperati per il ripetersi di situazioni simili. Don Bosco è un’area della capitale dove si concentrano numerosi appartamenti di edilizia popolare, spesso occupati abusivamente.
Secondo le testimonianze dei residenti, molte delle tensioni sono attribuibili alla presenza di bande criminali, tra cui gruppi di origine sudamericana, che utilizzano gli edifici abbandonati come basi operative.
Nei gruppi social del quartiere, numerosi utenti hanno espresso il proprio disappunto, lamentando l’assenza di soluzioni definitive per arginare il problema.
L’episodio di via Ponzio Comino richiama alla memoria una maxi-rissa avvenuta solo un mese prima in via Flavio Stilicone. In quell’occasione, bande rivali si erano scontrate utilizzando spranghe e bastoni, distruggendo anche un minimarket della zona.
Le indagini hanno rivelato che l’episodio era legato a tensioni tra gruppi sudamericani e bengalesi, scatenate dal rifiuto di vendere alcolici a persone già note per comportamenti violenti. Anche in quel caso, il conflitto aveva suscitato scalpore tra i residenti, che avevano ripreso la scena dai balconi.